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Lo Schiaccianoci al Teatro dell’Opera di Roma fino all’8 gennaio 2016

Il primo titolo voluto da Eleonora Abbagnato per la Compagnia di Balletto del Teatro dell’Opera di Roma è il nuovo allestimento de Lo Schiaccianoci di Giuliano Peparini.
A cura di Massimiliano Craus
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Lo schiaccianoci - Rebecca Bianchi e Michele Satriano. Ph. Yasuko Kageyama
Lo schiaccianoci – Rebecca Bianchi e Michele Satriano. Ph. Yasuko Kageyama

Il Teatro dell'Opera di Roma ha accolto anche quest'anno il titolo natalizio per eccellenza de Lo Schiaccianoci, stavolta nel nuovissimo allestimento di Giuliano Peparini, proprio quando in città si contesta una Piazza Navona priva dei tradizionali mercatini delle Befane, gli albergatori contano le camere vuote e le luminarie sono più spente del solito. Sarà la perdurante crisi economica, o anche la paura del terrorismo internazionale, sta di fatto che nella Capitale non si respira la solita festosa aria natalizia. Fatto salvo lo sforzo del Teatro dell'Opera che, con la prima scelta della direzione artistica del balletto di Eleonora Abbagnato, ha portato in scena un innovativo Lo Schiaccianoci griffato Giuliano Peparini. Confermato in parte il libretto, tratto dal racconto di E.T.A. Hoffmann Lo Schiaccianoci e il re dei topi del 1816, il coreografo ha messo in bella mostra la musica di Piotr Ilich Ciaikovsky, vero caposaldo del titolo che fu di Lev Ivanov sin dalla prima rappresentazione russa del 1892. Qui Giuliano Peparini ha proposto un'inedita rivisitazione nei contenuti e nella coreografia, spostando il baricentro del libretto dal romanticismo grottesco tipico di E.T.A. Hoffmann al più borghese orientamento di questa versione, intenta a sovvertire, rimodulare e ripensare i vari passaggi salienti delle edizioni più rispettose della tradizione.

Ecco Lo Schiaccianoci di Giuliano Peparini

Lo Schiaccianoci, ph. Yasuko Kageyama
Lo Schiaccianoci, ph. Yasuko Kageyama

È il 24 dicembre e una grande festa sta per avere inizio in una casa dell’alta borghesia. I due bambini della famiglia, Francois e Marie, aspettano con ansia il momento dei regali. Il padre lavora presso un gruppo finanziario e l’appartamento in cui vivono è di sua proprietà. Come di consueto festeggiano il Natale invitando anche altre famiglie aristocratiche. Ultima ad arrivare alla serata però è la famiglia di un operaio che lavora per il padrone di casa con suo figlio, un bad boy. Entrando, questi attira gli sguardi dei presenti, soprattutto quello di Francois, che s’immedesima in lui. L’ultimo ad arrivare è lo zio dei bambini, il Signor Drosselmeyer, uomo di inquietante bellezza, presidente del suddetto gruppo finanziario, accompagnato da un timido ragazzo. Il Signor Drosselmeyer offre a Marie uno schiaccianoci gigante che assomiglia proprio al ragazzo timido ma il bad boy e Francois glielo tolgono rompendolo. Al termine della festa Marie e Francois vengono messi a letto e fingono di addormentarsi ma, approfittando dell’allontanarsi dei genitori, cominciano invece una battaglia con i cuscini. La luce si fa sempre più tenue e l’atmosfera diventa magica. Marie entra nel mondo dei sogni: una foresta innevata la circonda e ballerine vestite di bianco le presentano uno splendido principe nel quale riconosce le sembianze dello schiaccianoci regalatole dallo zio. Nel secondo atto la giovane coppia arriva all’ultimo piano del palazzo per ammirare le stelle. Ripercorrendo le scale, il sogno si trasforma in incubo: i due ragazzi sono inseguiti dai topi del palazzo in cui Marie riconoscerà, durante la battaglia, i bulli compagni di scuola di Francois, a capo il bad boy della festa. Il principe schiaccianoci protegge Marie e chiama in soccorso i soldati di piombo che lo zio Drosselmeyer aveva regalato al nipote. Infuria una battaglia cruenta che si risolve velocemente nella sconfitta dei bad boys ad opera dell’esercito del principe schiaccianoci. Torna la calma e lo zio di Marie la invita, insieme al suo principe, a seguirlo nel suo regno. Lì inizia una festa dove arrivano diversi personaggi che si esibiscono in danze spagnole, arabe, cinesi, russe e di corte. Un valzer tra i fiori più rari ed esotici segna l’avvicinarsi della conclusione della festa e Marie desidera, prima di quel momento, danzare con il suo principe. Al termine della danza il sogno finisce e Marie si risveglia nella sua camera. Corre in salone per cercare il suo schiaccianoci che nessuno riesce più a trovare. All’improvviso suonano alla porta: è lo zio Drosselmeyer che, seguito dal nipote, è venuto a restituirle lo schiaccianoci. Marie lo guarda e capisce che il tempo dell’infanzia è finito. Si getta tra le braccia del nipote che riconosce essere il suo principe, ovvero il compagno d’avventura del suo lungo sogno, baciandolo dolcemente.

Il sogno della protagonista Marie diventa quello di Rebecca Bianchi, nominata prima ballerina da Eleonora Abbagnato proprio in occasione de Lo Schiaccianoci di questi giorni

Rebecca Bianchi, ph. Yasuko Kageyama
Rebecca Bianchi, ph. Yasuko Kageyama

Il sogno de Lo Schiaccianoci diventa il regalo di Natale più bello ed inaspettato per Rebecca Bianchi, la Marie di questi giorni nominata prima ballerina in scena in prima persona dalla direttrice della Compagnia di Balletto capitolino Eleonora Abbagnato e dal soprintendente del Teatro dell'Opera Carlo Fuortes. Due sogni in rapida successione, se pensiamo alla nomina di ballerina solista dell'artista venticinquenne di qualche mese fa. Nata a Parma, Rebecca Bianchi ha studiato alla Scuola di Ballo del Teatro Alla Scala di Milano diplomandosi con Frederic Olivieri prima di essere scritturata proprio dall'ensemble del Teatro Costanzi. E poi la storia che conosciamo, passando per l'interpretazione dei ruoli solistici e principali dell'intero repertorio di balletto rappresentato al Teatro dell'Opera di Roma. E da qui comincia una nuova storia, proprio sulla falsariga del sogno di Marie.

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