In Inghilterra si chiedono perché Laura Pausini sia l’artista più grande di cui non abbiano sentito parlare

Laura Pausini ha pubblicato il nuovo singolo, La mia storia tra le dita – canzone di Gianluca Grignani con cui è in corso una piccola polemica – che anticipa il secondo capitolo di Io canto, che vedrà una raccolta di cover di artisti italiani e latini – questa la novità – tra i più amati dalla cantante. Da anni Pausini è una delle artiste italiane più affermate all'estero e il tour mondiale nelle arene di Stati Uniti, America Latina ed Europa lo dimostra, ma lo dimostravano anche la sua presenza in programmi di intrattenimento in lingua spagnola oltre al Grammy Award, ai cinque Latin Grammy e al Golden Globe conquistati, senza contare la moltitudine di collaborazioni internazionali, non ultima quella con Robbie Williams per Desire, la canzone che fa da inno della FIFA.
Al di fuori dell'Italia la sua notorietà si dipana soprattutto nei paesi latini, benché anche negli Stati Uniti il suo nome sia conosciuto. Oggi, però, una rivista come Far Out parla ai propri lettori della cantante italiana come dell'artista "più grande di cui non hai mai sentito parlare" e lo fa partendo dalle parole del poeta inglese John Cooper Clarke che disse che per diventare universale prima devi diventare ultra locale. E così dopo il successo ottenuto in Italia con il Festival di Sanremo nel 1993, da cui partì la carriera che l'avrebbe portata a diventare un'icona globale, ben nota anche al di fuori dei confini nazionali.
Ad aiutare questa sua scalata, continua la rivista, è stato il suo lavoro instancabile che l'ha portata ad ampliare il suo repertorio musicale e a duettare con artisti come Luciano Pavarotti, Kylie Minogue, Gloria Estefan, Michael Bublé e Ray Charles tra gli altri, tutti artisti che "indipendentemente dalla nazionalità o dalla lingua, rispettano e apprezzano l'incredibile voce e l'instancabile talento artistico" portandole il rispetto di artisti come Madonna e Barbra Streisand, senza contare i tantissimi artisti latini, tra cui Bad Bunny che ha apprezzato la sua cover di Turista, canzone contenuta nel suo ultimo album Debí tirar más fotos.
Ma alla fine, dopo aver ripercorso velocemente la sua classifica Far Out scrive che "il fatto che il pubblico anglofono rimanga in gran parte all'oscuro della sua esuberanza è un vero peccato" e mette in rilievo una cosa di cui si parla da anni, per quanto riguarda la scrittura e anche la musica, ovvero che al di fuori dal mondo anglofono esiste un universo di musica incredibile "per chi ha orecchie, e per quanto riguarda il pubblico pop, c'è chi si sta perdendo Laura Pausini".