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Harper Lee, il giudice segreta il testamento della scrittrice: sarà battaglia legale

Il giudice Greg Norris ha deciso di segretare il testamento di Nelle Harper Lee. La scrittrice, morta lo scorso 19 febbraio, era tornata a far parlare di sé con la pubblicazione del best seller “Va’, metti una sentinella”, e non solo per la storia che anche distanza di cinquant’anni affronta con incredibile lucidità i temi sociali della segregazione razziale e dei diritti civili. Soprattutto per i dubbi circa l’effettiva volontà di Lee di pubblicare il testo: dubbi che oggi, con la decisione del giudice, si fanno ancora più forti.
A cura di Federica D'Alfonso
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Un giudice della contea di Monroe, in Alabama, ha deciso di rendere segreti i dettagli del testamento di Nelle Harper Lee. L'autrice de "Il buio oltre la siepe" è morta lo scorso 19 febbraio, pochi mesi dopo la pubblicazione, inattesa, di quella che sarebbe a tutti gli effetti una prima stesura del suo capolavoro. Con "Va', metti una sentinella" Harper Lee era tornata in vetta alle classifiche, ma aveva sollevato anche una serie di dubbi legati all'effettivo consenso, da parte sua, di pubblicare il romanzo. Ora la decisione del giudice Greg Norris di segretare il testamento della Lee, conferma questi dubbi e apre ulteriori domande circa il destino editoriale della sua opera.

Greg Norris ha sigillato il testamento lunedì scorso, ma la sua decisione è stata resa nota solo ieri sera. La motivazione è chiara: "La Corte ha riscontrato prove convincenti: le informazioni contenute nel testamento e negli atti a esso collegati sono pertinenti a questioni di famiglia; queste informazioni presentano un potenziale, un serio pericolo di disturbo, sfruttamento, intrusione fisica, o altri danni particolari a persone identificate nel documento o altrimenti collegate ad esso, anche se non identificate nello stesso". Ma nella motivazione non è indicato da chi sia arrivata la richiesta di nascondere le ultime volontà dell'autrice.

A chi andrà il patrimonio di Lee, mai sposata e senza figli? A chi spetteranno le royalty dei suoi due libri, che soltanto per "Il buio oltre la siepe" ammontano a oltre 3 milioni di euro l’anno e del film, tratto dal romanzo, con Gregory Peck? E, cosa ancora più importante: a chi andrà l’archivio di Harper Lee, gli altri potenziali scritti inediti e tutta la sua corrispondenza? Domande che al momento restano senza risposta, ma che gettano una luce inquietante sulle ultime vicende editoriali prima della morte dell'autrice.

Il buio oltre il romanzo

Harper Lee
Harper Lee

Da cinquant'anni la scrittrice viveva lontana dalla vita pubblica, e negli ultimi tempi era anche molto malata: dal 2007 Lee si trovava in una casa di cura per riprendersi da un ictus, e la sua lucidità mentale è stata messa in dubbio più di una volta. Il New York Times, che ha seguito da vicino la vicenda, ha più volte smentito la versione ufficiale secondo cui il manoscritto di "Go set a watchman" sarebbe stato scoperto due anni fa in casa della scrittrice per puro caso, mentre il suo avvocato stava riordinando un cassetto.

In realtà il testo sarebbe stato trovato nel 2011 in una cassetta di sicurezza e subito revisionato in vista della pubblicazione, ma tenuto nascosto per anni: la scoperta sarebbe avvenuta quando Justine Caldwell, un'esperta di libri rari della casa d'aste Sotheby, vola in Alabama per incontrare Tonja Carter, l'avvocato di Lee, e Samuel Pinkus, editore, per valutare quello che sembrava niente di più che una copia manoscritta de "Il buio oltre la siepe".

La sorella di Harper Lee, Alice, aveva affermato più di una volta che la scrittrice avrebbe firmato "qualsiasi foglio le avessero messo davanti", non essendo più in grado di intendere e di volere. Nel 2011, all'epoca del ritrovamento di "Va', metti una sentinella" Alice era ancora la responsabile legale delle proprietà di Harper, ma è morta nel novembre 2014, passando il testimone a Tonja Carter: esattamente tre mesi dopo la scomparsa di Alice, si annunciava al mondo l'esistenza e l'imminente pubblicazione di "Go set a watchman". Coincidenze che hanno fatto riflettere, in quanto già nel 2013 l'editore Samuel Pinkus era stato denunciato, con l'esplicita accusa di essersi impegnato "in un piano per raggirare" l’autrice ed ottenere così il monopolio sui diritti del libro.

Da tempo Harper Lee aveva deciso di non rilasciare più interviste e di vivere molto lontana dai media, e da quel mondo letterario che le aveva dato fama mondiale con "Il buio oltre la siepe". Perché dunque tornare sui propri passi? La verità probabilmente non si conoscerà mai: nel frattempo, con la segretazione del testamento, si prevedono battaglie legali senza precedenti che rendono ancor più nero quel buio che già da tempo era calato oltre il romanzo.

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