Francesco De Gregori che rifà Rimmel in concerto è stato il nostro parco giochi

L'ultima volta che ero stato a un concerto di Francesco De Gregori fu durante i suoi concerti al Teatro della Garbatella, quell'Off the record in cui variava scaletta ogni sera, pescando anche dalle canzoni meno note del suo repertorio. Questa volta, invece, con alle spalle la Reggia di Caserta, il tour del cantautore romano è quello in cui si celebra uno degli album italiani più importanti di sempre, ovvero quel Rimmel che quest'anno compie 50 anni e che è stato scritto "di nascosto" quando De Gregori ne aveva solo 23, giovanissimo, scrivendo quest'album in maniera carbonara, senza neanche dirlo al suo manager di allora (come racconta bene Enrico Deregibus su Rockol)
Rimmel è un album totale, che al suo interno contiene moltitudini di suoni, totale perché accessibile a chiunque, totale perché ci sono hit come Buonanotte fiorellino e brani più "sperimentali" (non ce ne voglia De Gregori) come Piccola mela, perché ci sono la gelosia di Pezzi di vetro e Quattro cani e anche un po' di Marco Pannella. È un album totale perché non ha riempitivi, lo si può suonare per intero perché a nessuno verrebbe voglia di skippare alcun pezzo. È totale perché rappresenta un po' un luna park per chi lo ama, che sale e scende ascoltandolo. Nove brani che rappresentano, nella quasi totalità, la parte centrale di questo live.

De Gregori non fa ghirigori, non ne è il tipo, va dritto, le rifà a modo suo, tutto è riconoscibile eppure tutto è nuovo. L'album è la farcitura di un panino composto da una prima fetta di pane formata da Via della povertà, Cercando un altro Egitto, Atlantide, Caldo e scuro, Caterina e Mannaggia alla musica, che aveva scritto per Ron. Il pubblico si scalda, mentre il finale, la parte bassa di questo panino è composta da grandi classici come La valigia dell'attore, Sempre e per sempre, Il vestito del violinista, Adelante Adelante, La Storia e Bufalo Bill, mentre i bis sono affidati a La donna cannone e Buonanotte fiorellino, unica canzone di Rimmel tenuta fuori dal blocco centrale.
E quel blocco centrale, De Gregori lo costruisce alternando le posizioni originali delle canzoni, con Piano bar, Quattro cani, Pezzi di vetro, Il signor Hood, Piccola mela, Rimmel e Le storie di ieri su cui arriva Enzo Avitabile a suonare, ricambiando l'ospitata del cantautore romano (e Jovanotti) durante il concerto di piazza Mercato a Napoli dello scorso luglio. Il musicista napoletano è rimasto sul palco per altre tre canzoni, ovvero Pablo e due extra come In onda, canzone dell'album De Gregori del 2001 e Generale, suonando e cantando anche un pezzo in esperanto. La serata si è conclusa col pubblico che ha accettato l'invito di De Gregori, ovvero quello di ballare il valzer su Buonanotte fiorellino, con il prato della piazza che si è trasformato in una enorme sala da ballo. L'ultima data sarà quella dell'Arena di Verona il prossimo 24 settembre prima di portare lo spettacolo nei teatri a partire dal 31 ottobre all’Europauditorium di Bologna.