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Angelo Pittro di Lonely Planet: “Non criminalizziamo chi viaggia, ma rispettiamo le regole”

Torna UlisseFest – La festa del viaggio. A Rimini, dal 28 al 30 agosto, scrittori, musicisti e registi rifletteranno sul tema del viaggio che faremo. “La pandemia ha cambiato per sempre il modo di viaggiare – dichiara Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia – Costruiamo insieme risposte ai nuovi bisogni”.
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Torna a Rimini dal 28 al 30 agosto il Lonely Planet UlisseFest. Nell'anno della pandemia, lo sguardo è inevitabilmente rivolto al futuro. Ragion per cui la quarta edizione della Festa del Viaggio organizzato EDT, partner unico di Lonely Planet in Italia, che da quasi trent'anni pubblica le famose guide, si intitola ‘Il viaggio che faremo'. Scrittori, musicisti, registi, da Sergio Rubini a Paolo Fresu, da Massimo Zamboni al Premio Strega Sandro Veronesi, passando il documentario di Werner Herzog ‘Nomad – In the footsteps of Bruce Chatwin', oltre a un omaggio allo scomparso Luis Sepulveda, si alterneranno declinando il tema del viaggio e ciò che ci attende nella fase di convivenza col virus. Con la speranza che si arrivi presto a un domani, quando il Covid-19 sarà (si spera) sconfitto.

Turisti in bicicletta a Roma nell'estate post pandemia
Turisti in bicicletta a Roma nell'estate post pandemia

"La cosa importante è che di viaggi torneremo a parlare presto" dichiara Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia e instancabile viaggiatore da oltre vent'anni. "L'altro aspetto che vogliamo sottolineare con questo festival – prosegue – è ribadire l'importanza del viaggio. Ciò che davamo per scontato fino a qualche mese fa, prima con l'esperienza del lockdown, poi con la convivenza con il virus, ci è stato improvvisamente tolto ed è cambiato per sempre. Provare a immaginare il futuro che ci attende è necessario…". Cosa pensa del modo in cui i media in queste settimane hanno raccontato i viaggi degli italiani? "Bisogna uscire dalle semplificazioni di un mondo diviso tra buoni (coloro che hanno scelto di non muoversi) e cattivi (coloro che hanno invece deciso di viaggiare) – dice – "L'unica divisione possibile è tra coloro che rispettano le regole e quelli che non lo fanno, ovunque si trovino. Continuare sulla china che criminalizza il viaggio non rischia soltanto di affondare un comparto economico vitale, ma una dimensione fondamentale del nostro modo di stare al mondo: le persone hanno bisogno di viaggiare, il viaggio è conoscenza, è toccare con mano il mondo…"

Costiera amalfitana
Costiera amalfitana

Come è cambiato il modo di muoversi dopo la riapertura? "La grande novità – dichiara – è stato il cambio radicale dei flussi turistici: le città d'arte si sono svuotate, mentre il solito affollamento nelle località di mare si è concentrato soprattutto nelle due settimane centrali di agosto: una sorta di scenario tipico degli anni Ottanta, con gli operatori turistici in overbooking in questo periodo ma senza prenotazioni nel resto della stagione. Nel complesso, invece, l'estate ha premiato i borghi e i paesini di cui è costellata l'Italia. Il che ci ha permesso di comprendere quanto ancora ci sia da fare in questi luoghi meno battuti dal punto di vista infrastrutturale e dell'accoglienza…" La pandemia inciderà strutturalmente su queste criticità, le modificherà in meglio? "Di sicuro siamo nel pieno di una rivoluzione, in cui il cambiamento non è voluto, ma arriva di colpo, spaginando la situazione. Saranno gli utenti, più delle politiche pubbliche o della lungimiranza degli imprenditori, a modificare le cose. Nasceranno nuovi bisogni che modificheranno l'offerta, perché sono i viaggiatori a chiedere il cambiamento."

Sul ruolo che le guide turistiche hanno svolto in passato nell'esperienza del viaggio e su quello che, in maniera diversa, svolgeranno in futuro, Pittro ha le idee chiare: "Scrivere una guida è innanzitutto un lavoro giornalistico, che deve cercare di restituire un'immagine di ciò che il giornalista-viaggiatore vede attorno a sé. Sin dalla riapertura dei confini regionali, a maggio scorso, abbiamo ricominciato a spedire i nostri autori a scrivere nuove guide e ad aggiornare le precedenti". Come cambierà il mondo delle guide dopo la pandemia? "Non so come, ma so che sta cambiando molto e velocemente. Perché è cambiato il modo di vivere il viaggio da parte di chi lo fa. Aspetti molto pratici richiedono un aggiornamento totale delle nostre guide. Faccio un esempio banale: le colazioni a buffet negli alberghi, un dettaglio che è cambiato e influenza già le scelte dei viaggiatori al tempo del virus. Senza tralasciare un aspetto molto più importante e decisivo: una guida di viaggio, con le sue informazioni, può essere da stimolo a chi ha paura o semplicemente tranquillizzare le persone." Come? "Facendo il suo mestiere: dare informazioni".

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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