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Berlusconi rilancia ancora: “In 100 giorni giù le tasse, lotta a povertà e stop a immigrazione”

Il Cavaliere chiude l’anno alzando ancora l’asticella delle promesse elettorali (e attaccando nuovamente Beppe Grillo).
A cura di Redazione
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"Posso dire che a distruggermi ci hanno provato in molti, molte volte, ma, come vede, sono ancora qui più motivato e determinato che mai". Comincia così la lunga intervista che Silvio Berlusconi concede a Il Giornale, per chiudere un anno che lo ha visto tornare protagonista della scena politica italiana. Dopo la scelta del Governo di individuare nel 4 marzo la data della consultazione elettorale, infatti, si stringe il cerchio e appare chiaro come il Cavaliere punti a una nuova legittimazione politica dal voto delle urne. Per farlo, nella sua lettura, è necessario combattere prima di tutto l'astensionismo: "Ogni cittadino che non va a votare è un fallimento della democrazia. I motivi di insoddisfazione verso la politica sono tanti e più che legittimi, ma il non voto, come pure il voto di pura protesta, non li risolve, anzi li aggrava. Ma con il pessimismo e con la rassegnazione non si costruisce nulla di buono, né nella vita dei singoli, né in quella di una collettività".

Berlusconi, che per la legge italiana non è eleggibile a cariche pubbliche, parla anche della costruzione delle candidature: "Grillo ha portato in Parlamento persone che prima di fare politica non avevano mai fatto nulla. Ora sono diventati dei veri professionisti della politica perché vivono esclusivamente dell'emolumento parlamentare. Questo vale proprio in particolare per il loro candidato premier. Noi invece stiamo selezionando persone che non hanno mai fatto politica, ma che nel lavoro, nelle professioni, nell'impresa, nella cultura, nel volontariato, siano vere e proprie eccellenze".

Nel caso in cui vincesse le elezioni, il centrodestra ha già pronto il programma dei primi giorni:

Succede che il primo partito della coalizione che saremo noi si insedierà al governo e realizzeremo le parti più urgenti del nostro programma: lotta alla povertà, controllo dell'immigrazione, abbattimento delle tasse. Come programma per i primi cento giorni non è male, mi pare […] L'augurio, per il 2018, è quello di un'Italia liberata finalmente dall'oppressione fiscale, dall'oppressione burocratica, dall'oppressione giudiziaria.

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