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Elezioni politiche 2018

Berlusconi: “Anche da incandidabile scenderò comunque in campo alle elezioni”

Silvio Berlusconi, il giorno prima della riunione della Corte di Strasburgo che deciderà sulla sua candidabilità, spiega che indipendentemente dall’esito della sentenza scenderà comunque in campo alle prossime elezioni. Il leader di Forza Italia risponde anche a Renzi che voleva una sfida nel collegio uninominale di Milano: “Il Pd non è credibile”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Silvio Berlusconi ostenta sicurezza e il giorno prima della riunione della Corte di Strasburgo che deciderà sulla sua incandidabilità alle prossime elezioni garantisce che scenderà comunque in campo, indipendentemente dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. “Dopo cinque anni di attesa spero che in tempi brevi la corte accolga il mio ricorso, ma comunque il mio ruolo in campagna elettorale è già chiaro, indipendentemente dalla candidabilità sarò in campo per portare il centrodestra al governo del paese”, ha detto intervistato dalla trasmissione di Radio 105 Matrix.

Berlusconi spiega di voler tornare in campo per lo stesso “senso del dovere verso il paese avuto nel ’94”. “Ora – spiega il leader di Forza Italia – c’è il pericolo dei 5 Stelle e siccome non vedo in giro persone migliori di me sono in campo”. Berlusconi risponde anche all’affermazione di Renzi: il segretario del Pd ha detto di volerlo sfidare in un collegio uninominale alle prossime elezioni. La replica del leader di Fi: “Il Pd non è più un’alternativa credibile. Rappresenta la continuità con politiche che non hanno permesso all’Italia di uscire dalla crisi. Tutti gli indicatori economici dimostrano che il nostro Paese perde terreno rispetto all’Europa”.

Proprio sulle candidature alle prossime elezioni si sofferma poi Berlusconi: “In ogni collegio noi sceglieremo il candidato migliore, collegio per collegio, assieme agli alleati. Nelle regioni in cui Lega e Fi governano insieme – in Lombardia, in Veneto, in Liguria, ora anche il Sicilia – non mi pare prevalga il populismo. Prevale invece la concretezza, la cultura del fare, il pragmatismo”. Il Cav sottolinea la “connotazione liberale e cristiana” del centrodestra che si richiama in Europa “alla famiglia dei popolari europei”.

Ema, per Berlusconi l’Italia ha perso prestigio

Secondo Berlusconi l’assegnazione dell’Ema ad Amsterdam e non a Milano è dovuta, almeno in parte, al fatto che “il nostro paese non ha più lo stesso prestigio che aveva con noi nel mondo”. L’ex presidente del Consiglio rivendica:  “Il mio governo era riuscito a ottenere la presidenza della Bce, a Parma l'agenzia della Sicurezza alimentare e a Milano l'Expo, sconfiggendo molti concorrenti”. “Mi dispiace molto da italiano – aggiunge – che Ema non sia stata assegnata al nostro paese, c’erano in gioco investimenti e migliaia di posti di lavoro: si aggiunge poi la beffa del sorteggio al sapore della sconfitta”.

‘Programma del M5s delirante’

Il leader di Forza Italia ritiene “delirante” il programma del M5s. sostenendo che è basato “sull’invidia nei confronti del ceto medio”, tanto da essere un programma “di tasse che vuole massacrare il ceto medio”. “I Cinque Stelle sono un vero pericolo – continua Berlusconi – vogliono imporre tasse sulla prima casa e in generale aliquote più alte. Non hanno mai lavorato, ecco perché, pur di mantenere il posto, sono disposti a qualsiasi cosa. Campano esclusivamente di quello che guadagnano in Parlamento, nella vita non hanno mai realizzato nulla. L'87 per cento dei grillini, prima di entrare in Parlamento, non ha mai fatto la dichiarazione dei redditi. Quindi, non hanno mai lavorato”.

Berlusconi risponde inoltre alle parole del fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, che tra il candidato premier pentastellato Luigi Di Maio e lo stesso Cav preferirebbe quest’ultimo: ha risposto così “perché è una persona intelligente”. Infine, Berlusconi dedica un passaggio della sua intervista al presidente russo Vladimir Putin, definito “il più grande leader del mondo”: “Le conversazioni private con Putin devono rimanere riservate”.

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