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Autostrade, Aiscat smentisce Toninelli: “Mai fatto pressioni, contatti solo per le date dell’assemblea”

L’Aiscat, l’Associazione dei concessionari autostradali, smentisce seccamente il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che ha detto di aver ricevuto pressioni e una diffida da parte della società per non pubblicare gli atti relativi alla concessione ad Autostrade per l’Italia: “L’unico contatto con il ministro è stata la richiesta di disponibilità di date per l’annuale assemblea dell’associazione”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La telenovela sulle “pressioni, interne ed esterne”, che il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, avrebbe ricevuto per non pubblicare gli atti della concessione ad Autostrade per l’Italia si arricchisce di un nuovo capitolo che getta qualche ombra sulle dichiarazioni pronunciate ieri sera dallo stesso ministro. Durante la trasmissione In Onda, su La7, Toninelli ha risposto a una domanda sul tema mettendo sotto accusa Aiscat, l’Associazione dei concessionari autostradali, parlando di una diffida ricevuta da loro e del paventato rischio del “reato di aggiotaggio” in caso di pubblicazione degli atti. Ricostruzione completamente smentita questa mattina dalla stessa associazione. Aiscat “smentisce categoricamente le affermazioni del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in merito alle presunti pressioni che, secondo il ministro, sarebbero state effettuate dall’associazione stessa a non pubblicare gli atti delle concessioni”. Non solo, Aiscat precisa anche un ulteriore elemento, ovvero che “l’unico contatto” che la società ha avuto con il ministro ha riguardato “la richiesta di disponibilità di date per l’annuale assemblea dell’associazione”.

Il dibattito sulle presunte pressioni è nato dopo le affermazioni del ministro delle Infrastrutture che ne ha parlato durante la sua audizione nell’aula della Camera sull’attuale situazione a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Toninelli si è soffermato, in quell’occasione, sulla decisione di aver pubblicato sul sito del ministero l’intero testo della concessione ad Autostrade. Una scelta presa “nonostante le pressioni, interne ed esterne”, come detto dallo stesso Toninelli durante il suo discorso. Parole che hanno scatenato la bagarre in aula. A partire dall’ex ministro Maurizio Lupi che ha chiesto da subito a Toninelli di fare i nomi di chi avrebbe effettuato pressioni. Richiesta reiterata anche da alcuni esponenti del Partito Democratico. Su tutti, l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha anche rivolto un appello al presidente della Camera, Roberto Fico, per mettere subito a disposizione della magistratura i verbali della seduta, considerando il rischio che le parole di Toninelli facessero configurare l’ipotesi di un reato subito dallo stesso ministro.

In un primo momento Toninelli ha deciso di non rispondere in aula e di non fare nomi. Solamente ieri sera, durante la trasmissione andata in onda su La7, il ministro ha risposto a una domanda sulle presunte pressioni parlando, appunto, di una diffida presentata da Aiscat con l’avviso che la pubblicazione delle concessioni avrebbe potuto comportare il reato di aggiotaggio. Ma questa ricostruzione fornita da Toninelli in diretta televisiva è stata seccamente smentita dall’Associazione dei concessionari autostradali.

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