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Silverio, la dura vita di uno studente disabile alla Unical: “Mortificato ogni giorno”

Silverio Miraglia ha 22 anni, è affetto da osteogenesi imperfetta di tipo 3, condizione genetica caratterizzata da fragilità ossea, e frequenta l’Università della Calabria, che ha sede a Rende, alle porte di Cosenza.
A cura di Francesca Lagatta
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Silverio Miraglia è un 22enne di Santa Maria del Cedro (Cs) e da tutta la vita, seduto sulla sua carrozzina, lotta per avere gli stessi diritti dei suoi coetanei e un briciolo di serenità. Ma la strada è ancora tutta in salita, anche adesso che frequenta l'Unical, l'università che ha sede a Rende, alle porte di Cosenza, considerata una delle migliori università di Italia. Silverio è affetto dalla nascita da osteogenesi imperfetta di tipo 3, una condizione genetica caratterizzata principalmente da ritardo nella crescita e fragilità ossea, circostanza che spesso per lui è stata la causa di emarginazione e sofferenza in una esistenza già profondamente segnata dalla perdita del papà, avvenuta quando lui aveva solo 3 anni. Oggi è un adulto che sogna in grande, ha tante passioni, come quella per la squadra di calcio del Cosenza, e vive da solo in un alloggio per studenti messo a disposizione dall'università, ma gli manca la libertà, la possibilità di decidere della sua vita e di avere piena autonomia. Per fortuna Silverio ha trovato il coraggio e la forza di denunciare tutto a Fanpage.

Pochi ascensori e rampe pericolose

Nonostante l'Università della Calabria sia un ateneo all'avanguardia dal punto di vista didattico, in termini di inclusione ha ancora tanto da lavorare. Silverio, ad esempio, ha enormi difficoltà a spostarsi da un dipartimento all'altro. Gli ascensori spesso sono piccoli e non proprio a misura di carrozzina. Di questi solo nove sono funzionanti o liberamente fruibili, cioè utilizzabili senza chiavi (che andrebbero richieste preventivamente alla vigilanza o all'ufficio del servizio di trasporto per disabili), e sono raggiungibili tramite rampe di cemento che spesso presentano un forte dislivello. Pertanto, quasi sempre Silverio deve farsi accompagnare da qualcuno "o rischia di ammazzarsi", come osserva un suo amico. Le sue ossa sono fragili come il cristallo e cadendo rischierebbe di farsi molto, molto male.

Il faticoso ritorno a casa

Per Silverio anche il ritorno a casa alle fine delle lezioni si trasforma in un'impresa. Essendo uno studente fuori sede, gli è stato assegnato un alloggio al piano terra, che però sorge alla fine di una gradinata. Per questo motivo era stato messo in funzione un montascale, ma l'impianto è risultato pericoloso ed è attualmente inaccessibile. Per tornare a casa a Silverio non rimane che percorrere la strada più lunga e ovviamente in discesa, perché se anche riuscisse a percorrere la rampa di cemento sottostante, si troverebbe nuovamente innanzi a una scalinata. Nei giorni di pioggia torna a casa bagnato come un pulcino. O spinge la carrozzina, che a volte resta impigliata nelle buche piene d'acqua e fango, o si ripara con l'ombrello. Oppure deve chiedere il favore di essere riaccompagnato a casa ai suoi colleghi universitari. "Io vorrei essere indipendente come tutti gli altri – dice Silverio – non voglio dover sempre chiedere aiuto agli altri come quando ero un bambino".

Il servizio di trasporto

L'Università della Calabria mette a disposizione dei suoi studenti il servizio di trasporto ai disabili e anche Silverio a volte ne usufruisce. "Ma questo non risolve il problema – dice ancora il giovane -, dovrei prenotarlo venti volte al giorno, per ogni spostamento, e questo, oltretutto, significherebbe attendere lunghi minuti tutte le volte. Io voglio essere una persona libera, come tutti. L'Unical – continua – è considerato uno dei migliori atenei a livello nazionale, allora perché non tutti gli studenti sono trattati allo stesso modo? Perché chi vive in carrozzina ha sempre il doppio, il triplo delle difficoltà?". Il servizio di trasporto, oltretutto, è attivo solo dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 20. Ne consegue che Silverio nelle ore serali e nei fine settimane è costretto a rimanere a casa, senza possibilità di uscire, di andare a fare una passeggiata o anche solo poter andare a fare la spesa. "Devo sempre sperare – dice il giovane – che non mi accada mai nulla".

La denuncia di "Rinnovamento è futuro"

Lo scorso 3 dicembre si è celebrata la giornata internazionale delle persone con disabilità e i giovani del direttivo "Rinnovamento è futuro", che si occupa della tutela dei diritti degli studenti dell'Università della Calabria, hanno pubblicato un video sulla loro pagina social in cui si vede Silverio attraversare il campus in lungo e in largo a bordo della sua inseparabile carrozzina, mentre mostra i limiti e le barriere architettoniche del prestigioso ateneo. I giovani del movimento studentesco negli ultimi mesi sono diventati la sua ombra e sono loro, spesso, ad aiutarlo ad aggirare gli ostacoli, mettendosi a disposizione giorno e notte pur di garantire al collega in carrozzina di vivere una vita al pari degli altri. Il video, che ha suscitato rabbia e indignazione tra le oltre 7mila persone che seguono la pagina, è stato condiviso decine di volte e ben presto ha fatto il giro delle chat di studenti e professori. Ma ad oggi dall'università non è arrivato alcun commento ufficiale.

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