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Scomparsa di Samira El Attar, in Marocco il marito ha una seconda famiglia

Un figlio che porta il suo cognome e altri due non riconosciuti. È la ‘seconda’ famiglia di Mohamed Barbri in Marocco, dove da indiscrezioni sembra che il marito di Samira El Attar, si sia diretto durante quella che possiamo chiamare la sua fuga dall’Italia, lo scorso 1 gennaio. Su di lui pende un’indagine per omicidio e occultamento di cadavere per la scomparsa della moglie da Stanghella.
A cura di Angela Marino
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Un figlio che porta il suo cognome e altri due non riconosciuti. È la ‘seconda' famiglia di Mohamed Barbri in Marocco, dove da indiscrezioni sembra che il marito di Samira El Attar, si sia diretto durante quella che possiamo chiamare la sua fuga dall'Italia, lo scorso 1° gennaio. A Casablanca, infatti, come rivelato dal programma di Rai Uno, ‘Storie Italiane', Barbri avrebbe tre figli e un'ex moglie dai quali potrebbe essersi diretto. L'uomo, su cui pende un'indagine per omicidio e soppressione di cadavere, si è sottratto alla giustizia italiana facendo perdere ogni traccia di sé i primi giorni di gennaio, poco dopo aver fatto ritrovare alcuni oggetti appartenuti a sua moglie Samira, scomparsa lo scorso 21 ottobre e per il cui assassinio è indagato.

L'uomo si è sempre professato innocente, posizione che mal si concilia, tuttavia, con questo allontanamento repentino nel bel mezzo delle indagini. Solo pochi giorni prima era stato raggiunto a Stanghella da Malika, la madre di Samira con cui ora si trova la figlioletta di 4 anni della coppia. La donna, che stata costretta a venire in Italia per seguire la vicenda di sua figlia e occuparsi della nipotina, è stata interrogata per molte ore ieri pomeriggio proprio in relazione alla scomparsa di suo genero. Malika ha anche testimoniato sul rapporto di coppia tra Samira e Mohamed e sull'ossessione della gelosia del marito sulla moglie. "È possibile che a questo punto la Procura ritenga di emettere un ordine di cattura internazionale" ha detto Nicodemo Gentile, l'avvocato che per conto dell'Associazione Penelope Italia sta seguendo il caso.

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