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Ritrovata Angelica, la sedicenne fuggita con il fidanzato pregiudicato. Lui minacciava di ucciderla

Una telefonata anonima giunta ieri sera al telefono di mamma Samanta ha annunciato la presenza di Angelica alla stazione di Vicenza. La ragazza ha fatto ritorno in famiglia dopo due mesi di assenza, durante i quali il fidanzato Tarek aveva telefonato alla famiglia minacciando di ucciderla. “La ammazzo, piangerete lacrime di sangue”.
A cura di Angela Marino
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Tarek e Angelica (foto Facebook)
Tarek e Angelica (foto Facebook)

È stata ritrovata sana e salva alla stazione di Vicenza. Angelica, la ragazza di sedici anni scomparsa da due mesi è stata ritrovata ieri era. La giovane era fuggita lo scorso settembre insieme a un pregiudicato di origini tunisine, pregiudicato per spaccio di droga, di cui si era innamorata. La vicenda era finito sui giornali e in tv e proprio ieri, dopo la messa in onda del servizio sul caso, è stata data in diretta la notizia del ritrovamento. Una telefonata da un numero sconosciuto arriva alla mamma di Angelica quattro minuti dopo la messa in onda del servizio ha annunciato che Angelica si trovava alla stazione di Vicenza. I genitori sono corsi allo scalo ferroviario e hanno trovato la ragazza.

Stava per essere espulso

Fine di un incubo durato ben due mesi, da quando cioè, Tarek aveva raggiunto Angelica dopo che la sua espulsione era saltata per un guasto all'aereo. I fatti, risalgono allo scorso settembre, quando il charter designato per il volo di espulsione di decine di clandestini, è stato dichiarato inagibile per un guasto. "Tutti liberi", avevano titolato i giornali e tra loro c'era anche Tarek. Dopo i numerosi tentativi della famiglia di Angelica di allontanrla da lui, l'uomo ha deciso di cogliere quell'occasione per portare con sé la ragazza.

Le minacce: "La ammazzo"

La lunga assenza di Angelica è stata segnata da sporadici contatti stabiliti dal Tarek con i familiari della ragazza. Il cittadino tunisino ha chiamato svariate volte la mamma di Angelica con toni poco rassicuranti. "Devi piangere lacrime di sangue, tua figlia l’ammazzo," ha detto Tarek in una di queste occasioni, rifiutando di farla parlare con la figlia. "Tu mi fai schifo, le donne non dovrebbero parlare, fammi parlare con un uomo. Da noi non esiste la donna che parla, da noi esiste l'uomo che parla " ha aggiunto.

L'incubo, per fortuna, è finito ieri sera. Ora saranno le forze dell'ordine a occuparsi della posizione di Tarek, sul cui capo al momento pende un decreto di espulsione, ma non si esclude che possano aggiungersi accuse relative alla vicenda.

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