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Prato, donna massacrata di botte da due uomini sotto casa: si ipotizza un pestaggio punitivo

Martina Mucci, una barista di 28 anni, è stata malmenata alcune notti fa sotto casa mentre rientrava dal lavoro: scartata l’ipotesi della rapina, si indaga su un possibile pestaggio punitivo.
A cura di Davide Falcioni
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Malmenata da due uomini incappucciati mentre, nel cuore della notte, tornava a casa dal lavoro: è la disavventura vissuta da Martina Mucci, una barista di 28 anni brutalmente picchiata la notte tra il 21 e il 22 febbraio nel quartiere Pietà di Prato. La giovane ha riportato la frattura del setto nasale, un taglio al volto e un dente spaccato.

Anziché chiudersi in casa Martina ha trovato il coraggio di mostrarsi davanti alle telecamere di Toscana TV: "Si sono accaniti sul volto, volevamo sfregiarmi. Non ho fatto niente per meritarmi questo", ha detto, aggiungendo che le sarebbe stata rubata anche la borsa. Difficile, però, che si sia trattato solo di una rapina e per questo la polizia sta conducendo le indagini del caso.

Come è avvenuta l'aggressione

La ventottenne stava tornando a casa dopo aver lavorato in un pub del centro di Prato: poco prima di giungere a destinazione si è trovata di fronte due uomini incappucciati, uno impugnava un coltello, l’altro un rasoio. I due l’hanno picchiata lasciandola accasciata sul pianerottolo prima di scappare portando via la sua borsa. Martina è stata soccorsa da un’ambulanza in codice giallo e portata all’ospedale Santo Stefano, dove ha ricevuto le prime cure per il forte trauma cranico, il dente rotto e quel taglio in faccia che assomiglia tanto a uno sfregio.

Tutto potrebbe lasciar pensare a una rapina, ma la prima domanda che si sono fatti i poliziotti, sulla scorta dell’esperienza, è perché accanirsi così, due uomini contro una donna indifesa, per una "semplice" rapina, reato che avrebbe potuto essere messo a segno senza arrivare a tanta violenza. No, l'ipotesi degli inquirenti è che possa essersi trattato di un vero e proprio pestaggio e che la borsa potrebbe non essere stata il vero obbiettivo della coppia di rapinatori. All’origine dell’aggressione potrebbero esserci state altre ragioni, per esempio passionali o di altro genere, ma questa tesi andrà sostenuta da prove concrete: la zona in cui è avvenuta l'aggressione non è coperta da un gran numero di telecamere e non sembra che ci siano testimoni oculari. Bisognerà dunque scavare a fondo, verosimilmente analizzare altre immagini su un perimetro più ampio nella speranza che i due aggressori abbiano compiuto un qualche errore.

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