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Patrizia Di Benedetto, la chef stellata arrestata in flagrante per “furto di luce”

La titolare del “Bye bye blues”, uno dei ristoranti più conosciuti di Mondello, Palermo, è stata arrestata e condannata ad un anno per furto di luce. La donna è stata condannata ad un anno, pena sospesa. Per lei anche 200 euro di multa.
A cura di Biagio Chiariello
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Arrestata la chef stellata Patrizia Di Benedetto per furto di luce. I carabinieri della stazione di Partanna e della compagnia San Lorenzo hanno pizzicato la 60enne titolare del Bye Bye Blues, ristorante di Mondello, a Palermo con una stella Michelin (prima donna in Sicilia ad ottenere questo riconoscimento). La donna è stata posta ai domiciliari e condannata ad un anno con sospensione della pena. A riportare la notizia è il Giornale di Sicilia che racconta come la nota cuoca sia stata colta in flagrante dai carabinieri con un magnete piazzato sul contatore Enel, escamotage per ridurre il conteggio dei consumi di energia elettrica, in grado di ridurli fino al 50 per cento e oltre. Patrizia Di Benedetto per una notte è rimasta agli arresti domiciliari, poi ha scelto di essere processata con il patteggiamento: si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La chef stellata è stata quindi condannata ad un anno, pena sospesa. Per lei anche 200 euro di multa, ma ora proseguiranno gli accertamenti per stabilire la reale entità del furto di energia perpetrato con il suo ristorante. Quest’ultimo resta comunque aperto.

Furto di luce, cosa prevede la legge

Il soggetto che compie tale azione illegale con il magnete sul contatore, come si legge sul sito lucegas.it, incorre in una denuncia penale di furto aggravato dall'uso del mezzo fraudolento. Il furto di energia elettrica mediante manomissione del contatore è difatti un reato punito dagli articoli 624 e 625 del codice penale. La pena prevista per il furto di energia elettrica è la reclusione fino a 6 anni e una multa. Esiste naturalmente anche l'eventualità dell'aggravante se l'accaduto è fraudolento o per le altre circostanze previste dall'art. 625 comma 2 (furto e circostanze aggravanti) del codice penale ed in questo caso la pena aumenta. L'uso del mezzo fraudolento accade, ad esempio, quando si impedisce la rilevazione del consumo di energia o quando viene usato un apposito stratagemma che serve a nascondere l'accadimento al proprietario del bene.

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