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Palermo, bruciata l’auto di Chiara, militante di Libera: “Quelle fiamme non ci fermeranno”

Atto intimidatorio contro Chiara Natoli, del coordinamento di Libera, l’associazione antimafia guidata da Don Ciotti. “Quelle fiamme non erano rivolte solo a me, ma colpiscono tutta Libera e i tantissimi che il 21 marzo sono stati con noi in piazza. Un Noi che a Palermo e in Sicilia sta facendo rifiorire una nuova primavera. Una primavera che nessuna incendio, nessuna intimidazione può fermare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un brutto risveglio per Chiara Natoli e per tutti i palermitani. L'auto della referente di Libera, l'associazione contro la mafia guidata da Don Ciotti, è stata bruciata. La sua Nissan Pixo, che era parcheggiata sotto casa della ragazza, è stata distrutta dalle fiamme a pochi passi dalla caserma della Guardia di finanza, nel popolare quartiere del Borgo Vecchio, nei pressi del porto. Un'intimidazione, un gesto vigliacco contro la militante di 31 anni, che non più tardi di due giorni fa aveva partecipato a una manifestazione contro la mafia, in pieno centro, davanti al Teatro Massimo, nel giorno della memoria organizzato dall'associazione tutti gli anni per il 21 marzo, nel primo giorno della primavera, per ricordare le vittime della criminalità organizzata. Forse 20mila persone che protestano per strada contro la mafia hanno fatto paura a chi cerca ogni giorno di tenere sotto scacco la Sicilia e Palermo.

Il raid è stato ripreso dalle telecamere della caserma della guardia di finanza."Ringrazio tutti per la vicinanza e il sostegno – ha ripetuto Chiara con convinzione – Le indagini sono in corso e nutro massima fiducia nei confronti delle forze dell'ordine e della magistratura che si stanno adoperando per individuare i responsabili. In particolare ringrazio la Prefetta che sin dalle prime ore mi ha espresso personalmente la vicinanza dello Stato. In attesa delle verifiche ribadisco che quelle fiamme non erano rivolte solo a me, ma colpiscono tutta Libera e i tantissimi che il 21 marzo sono stati con noi in piazza. Un Noi che a Palermo e in Sicilia sta facendo rifiorire una nuova primavera. Una primavera che nessuna incendio, nessuna intimidazione può fermare". Sul suo profilo Facebook si sono moltiplicati i messaggi di solidarietà.

"È stata lanciata sfida a tutti noi ma noi siamo molti di più", hanno scritto gli attivisti sul profilo Facebook di Libera. "Il 21 marzo a Palermo eravamo 20mila: una primavera di rinascita e impegno che ci ha unito in modo ancor più forte al resto d’Italia, nel nostro percorso quotidiano di contrasto alle mafie, insieme a tanti, nel nostro Paese – dicono da Libera – In attesa di indagini e verifiche per comprendere l'accaduto, se dovesse essere confermato che è un atto contro di noi, ribadiamo la nostra volontà di non arretrare e proseguire il percorso di impegno e cambiamento intrapreso. Non saranno certo delle fiamme a fermare la bellezza di quei passi che in tanti abbiamo percorso il 21 marzo e che ancor di più, oggi, vi chiediamo di percorrere insieme, più uniti, più consapevoli che noi siamo più forti".

Chiara ha ricevuto anche il sostegno del vicepremier Luigi Di Maio: "Contro Chiara e Libera un atto intimidatorio che io e tutto il Movimento 5 stelle condanniamo con forza. Chiara non e' sola, insieme a lei c'e' lo Stato e i tantissimi cittadini onesti che non hanno paura di combattere le mafie. Un abbraccio Chiara, vai avanti cosi'!".

"Chi ha incendiato l'automobile di Chiara Natoli, attivista di Libera a Palermo e tra i protagonisti della Giornata della Memoria di giovedì scorso, sappia che ha miseramente fallito nel suo tentativo di fermare i giovani volontari che da anni in Sicilia si battono contro la mafia: a Chiara e a tutti i volontari di Liberava la solidarietà e la vicinanza del Partito Democratico che resterà al loro fianco'‘, ha detto il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici.

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