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Omicidio Marianna Greco: “Se mi succede qualcosa racconta la mia storia ai giornali”

“Se mi succede qualcosa racconta la mia storia ai giornali”. Marianna Greco, trovata morta con 4 coltellate nel letto coniugale della sua casa a Novoli (Lecce), temeva che le sarebbe successo qualcosa. Lo scrive molto prima della sua morte in una mail rivolta a un amico. L’indagine per istigazione al suicidio a carico del marito Emanuele Montinaro ha cambiato capo di imputazione in ‘omicidio volontario’.
A cura di Angela Marino
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"Se mi succede qualcosa di spiacevole, ti do da ora l'autorizzazione a pubblicare su giornali o in un libro la mia storia". Marianna temeva che le sarebbe successo qualcosa. Marianna è morta con 4 coltellate alla gola il 30 novembre del 2016. Queste sono le parole che ha scritto in un criptico messaggio all'amico Tony.

La mail risale al 27 gennaio 2013, tre anni prima della morte ,ed è entrata nel fascicolo delle indagini difensive svolte dagli avvocati Francesca Conte e Francesco Tobia, con l'ausilio dei consulenti informatici nella nuova inchiesta per omicidio volontario aperta a carico dell'allora marito, Emanuele Montinaro. L'imprenditore di Novoli (Lecce) è oggi l'unico indagato nell'inchiesta. All'attenzione della Procura di Lecce è stata posta la perizia informatica che ha accertato come, sul cellulare e il computer di Marianna, fossero stati cancellati numerosi messaggi. Si tratta di contenuti che, nell'ambito delle attività dei consulenti, sono stati recuperati.

Solo ieri, invece, è stato riesumato il cadavere della 37 enne al cimitero di Novoli, dopo era stato sepolto tre anni fa dopo la prima autopsia. Già allora, si evidenziarono elementi sospetti, come uno strano taglio sulle mani di Marianna, i capelli biondi stretti nella sua mano e il materiale biologico sotto le unghie. Tracce che potrebbero testimoniare un'azione di difesa. Marianna è stata trovata in fin di vita nel letto matrimoniale con quattro coltellate alla gola. Dopo la sua morte si è concluso per ‘suicidio' nonostante le modalità fossero inusuali.

Per tre anni i genitori di Marianna e la sorella gemella, Giovanna hanno atteso che luce venisse fatta su quanto accaduto la drammatica notte del 30 novembre. La famiglia, infatti, ha sempre nutrito la convinzione che Marianna non si sarebbe mai tolta la vita perché voleva vivere. Negli anni del suo matrimonio, la donna aveva provato a lungo ad avere un bambino e continuava a desiderarlo. Nell'ultimo periodo, però, il rapporto con il marito si era deteriorato. Secondo le informazioni raccolte dal cellulare di Marianna, la ragazza avrebbe scoperto un tradimento del marito.

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