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Omicidio Chiara Poggi a Garlasco, Corte d’appello di Brescia: Alberto Stasi resti in carcere

La Corte d’Appello di Brescia rigetta la richiesta della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco, di sospendere l’esecuzione della pena a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi e si prende altro tempo per valutare l’ammissibilità o meno dell’istanza di revisione.
A cura di Susanna Picone
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La Corte d'Appello di Brescia rigetta la richiesta della difesa di Alberto Stasi di sospendere l'esecuzione della pena a 16 anni di carcere per l'omicidio di Garlasco di Chiara Poggi e si prende altro tempo per valutare l'ammissibilità o meno dell'istanza di revisione. È quanto apprende l'Agi da fonti giudiziarie. Una decisione che può essere valutata in diversi modi. Da una parte, a una prima valutazione i giudici ritengono che Alberto Stasi debba restare nel carcere di Bollate, ma per il momento non si esprimono sulla fondatezza degli argomenti della difesa. L'avvocato di Stasi, Laura Panciroli, aveva proposto una rilettura dei fatti attraverso una simulazione di quanto dichiarato da una testimone, una "nuova interpretazione" delle impronte sul dispenser del bagno di Chiara Poggi e dei capelli trovati nel lavandino della villetta di Garlasco. A quanto si apprende, la decisione sull'ammissibilità potrebbe arrivare a settembre.

Il 23 giugno scorso l'avvocato Panciroli aveva annunciato che era stata depositata una articolata richiesta di revisione della sentenza che ha condannato a 16 anni di reclusione Stasi per la morte di Chiara Poggi. "Sono stati individuati e sottoposti al vaglio della competente Corte di Appello di Brescia – le parole dell'avvocato – elementi nuovi, mai valutati prima, in grado di escludere, una volta per tutte, la sua responsabilità". Alberto Stasi si è sempre dichiarato innocente e secondo il suo avvocato ci sono elementi per proseguire le indagini e trovare la verità.

Il delitto di Garlasco risale al 13 agosto 2007, quando in una villetta nel cuore della provincia pavese Chiara Poggi, una ragazza di 26 anni, veniva uccisa con un oggetto contundente, probabilmente un martello. Il 12 dicembre 2015 la Corte suprema di Cassazione ha riconosciuto definitivamente come colpevole del delitto quello che all'epoca dei fatti era il fidanzato della vittima, Alberto Stasi, ex studente di economia che oggi ha 37 anni.

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