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Si schianta in moto contro il guard rail: non ce l’ha fatta il 32enne Giampiero

A distanza di poche ore dall’incidente di un altro giovane morto in sella alla sua moto, Cosenza deve salutare per l’ultima volta il 32enne Giampiero Tarasi, che è morto in seguito a una frenata sulla sua moto. Il ragazzo si è schiantato contro le barriere new jersey messe in seguito a una frana.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Giampiero Tarasi era un grande amante delle moto e della strada. Chiunque abbia parlato di lui, lo descrive come una persona estremamente buona, alla quale era impossibile trovare un difetto. La sua morte è stata violenta e inaspettata: guidava la sua moto, quando ha dovuto fare una brusca frenata. Gli sono state fatali le barriere new jersey piazzate nel centro cittadino Cosentino dopo una frana. Subito dopo la sua morte, la sua bacheca di Facebook è diventata un diario dei ricordi riguardanti il giovane di 32 anni. Un ragazzo solare, molto noto in zona, amante dei viaggi e della libertà. "Eri educato, serio e gioioso – scrive un amico sulla pagina personale di Tarasi – Avevi un sì per tutti. Che la terra ti sia lieve, caro amico mio". Qualcun altro ricorda invece la sua ironia. "Avevano bisogno della tua ironia e del tuo sorriso lassù", scrivono.

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Cosenza non si dà pace e piange la scomparsa del giovane centauro di 32 anni. La sua morte prematura rappresenta un'ulteriore sconvolgimento alla quotidianità già stravolta della comunità dopo la pandemia che ha investito tutto il Paese. "Sono cresciuta con te, Giampiero – scrive un'amica sulla sua pagina social – Sono cresciuta sapendo che avrei sempre potuto contare sulla tua presenza e ora mi sento smarrita. Hai regalato sorrisi a tutti e chi ha condiviso anche solo un momento con te lo sa bene, ha avuto una vera e propria fortuna. Grazie per avermi resa tua amica e per essermi stato accanto come avrebbe fatto un fratello. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Non ti dimenticherò mai" conclude la ragazza. Gli amici lo ricordano come un giovane sorridente che non si era mai lasciato abbattere da momenti di sconforto. Per essere felice aveva bisogno di poche cose: la strada, la moto e i suoi affetti più cari. In città era particolarmente amato per la sua indole ottimista e per la sua propensione a fare amicizia in poco tempo.

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