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Massimo Melis ucciso a Torino, gli inquirenti: “Ipotesi problemi con gli affittuari”

Si indaga ancora sull’omicidio di Massimo Melis, il volontario della Croce Verde ucciso nella notte di Halloween a Torino. Gli inquirenti continuano a sondare diverse piste: secondo le forze dell’ordine, Melis aveva problemi nella riscossione dell’affitto di un immobile di proprietà. Attualmente però non vi sono elementi incriminanti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una pallottola sparata alla tempia. Un solo colpo che agli inquirenti fa pensare a un regolamento di conti. Nella vita di Massimo Melis, però, sembrano non esserci ombre: autista della Croce Verde, incensurato, aveva dedicato la sua vita a salvare vite umane. Sembra inoltre, secondo chi lo conosceva, che l'uomo non avesse nemici nella città di Torino. Patrizia, amica della vittima, ha smentito la pista dello stalker mosso da gelosia. Questa ricostruzione, mai confermata, era quella più probabile secondo gli inquirenti. La sera del 31 ottobre, Melis va a trovare l'amica per poi accompagnarla a fare la spesa. Tra i due c'era stata una relazione poi finita. Secondo gli investigatori, però, negli ultimi tempi i due si erano molto riavvicinati.

La ricostruzione

Melis aiuta l'amica con le buste della spesa, accompagnandola fino al suo appartamento e poi si avvia a riprendere la sua auto a qualche isolato di distanza. Sono circa le 20.30 quando sale sulla sua vettura e si accende una sigaretta. Poi qualcuno ha aperto la portiera e gli ha sparato da una decina di centimetri. La sua morte, secondo il medico legale risale alle 21 di domenica scorsa. Non ci sono telecamere che possano aver ripreso la scena secondo gli inquirenti. I primi sospetti sono caduti su un uomo di 62 anni che da tempo corteggiava Patrizia, amica di Melis. La ragazza però sostiene di non essere mai stata infastidita dal 62enne e ha smentito la pista che fino a ora gli inquirenti hanno preferito. Nel frattempo si indaga per omicidio volontario. Le dinamiche del delitto, secondo gli inquirenti, portano tutte in quella direzione. Resta da capire chi possa aver seguito Melis e atteso di vederlo tornare all'auto.

Per capire cosa possa essere accaduto si analizzano i tabulati telefonici, i cellulari e le telecamere in prossimità del luogo del delitto. Nessuna però era puntata proprio sull'automobile. Secondo quanto riporta Corriere della Sera, un'altra pista presa in analisi riguarda un immobile dato in affitto: pare infatti che vi fossero problemi di riscossione.

Domani i funerali di Massimo Melis

Nella giornata di domani sabato 6 novembre saranno celebrati i funerali dell'autista della Croce Verde. Lo rendono noto i colleghi tramite un post sulla pagina Facebook. "Siamo tutti solcati da una ferita profonda e ci stringiamo attorno alla famiglia di massimo – scrivono in un post -. Sabato potremo salutarti come meriti. Ti vogliamo e ti vorremo bene per sempre".

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