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Marisa Leo uccisa dall’ex con tre colpi di fucile all’addome: mercoledì i funerali

I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Marisa Leo, uccisa dall’ex Angelo Reina. Dopo l’accertamento tecnico non ripetibile, la magistratura ha dato il via libera alla restituzione della salma della mamma 39enne per i funerali che si terranno mercoledì pomeriggio.
A cura di Antonio Palma
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Almeno tre colpi di fucile calibro 22 che l’hanno colpita nella parte bassa dell’addome senza lasciarle scampo, così Marisa Leo è stata uccisa a fucilate dall'ex compagno Angelo Reina che poco dopo si è tolto la vita utilizzando la stessa arma. Sono i primi risultati dell’autopsia sul corpo della 39enne uccisa tra i vigneti di Marsala e Mazara del Vallo, nei pressi dell’azienda agricola dell’ex dove l’uomo l’aveva fatta arrivare con la scusa della figlia.

Autopsia che in sostanza conferma le prime ipotesi sul delitto di Marisa Leo. Angelo Reina si sarebbe accanito sull'addome della 39enne con una carabina calibro 22 che si era portato dietro, probabilmente con l’intenzione di uccidere. L’esame post mortem ha stabilito che i colpi sono stati tutti sparati nella stessa direzione, la parte bassa del bacino della vittima. Per i risultati finali dell’autopsia, effettuata al Policlinico di Palermo dal medico legale Tommaso D’Anna, nominato dalla procura di Marsala, ci vorrà però del tempo.

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Intanto, dopo l’accertamento tecnico non ripetibile, la magistratura ha dato il via libera alla restituzione della salma della mamma 39enne. I familiari hanno già organizzato i funerali che si svolgeranno nel pomeriggio di domani, mercoledì 13 settembre a Salemi. I funerali di Marisa Leo saranno celebrati alle 16 nella chiesa Madre di Salemi da dove partirà poi il corteo verso il locale cimitero.

Angelo Reina
Angelo Reina

Intanto proseguono le indagini per capire come e quando il 43enne Angelo Reina si sia procurato il fucile con cui ha ucciso la ex, la pistola 7,65, che è stata trovata nella sua auto parcheggiata sul luogo del suicidio e le munizioni. Entrambi le armi infatti non erano regolarmente detenute. Su questo punto importanti potrebbero essere alcune testimonianze degli amici della vittima secondo i quali l’uomo, pochi giorni prima dell'omicidio, aveva fatto accenno a quelle armi. Qualcuno infatti avrebbe riferito che l'uomo, durante le visite alla figlia, avrebbe mostrato a Marisa Leo delle immagini delle armi sul cellulare, avvertendola che frequentava il poligono di tiro.

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