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Mamma Deborah e la lotta al cancro, oggi vola in Israele: “L’ultima speranza per me e le mie bimbe”

Deborah Bonucci, mamma di 2 bambine di 13 anni e 21 mesi della provincia di Perugia, sta partendo per Israele dove spera di trovare un cura alternativa e risolutiva al tumore al seno che ha scoperto di avere mentre allattava la sua secondogenita: “In Italia nessun trattamento ha funzionato. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in questo momento”.
A cura di Ida Artiaco
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"Sono in partenza per Tel Aviv e ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio con il loro sostegno e il loro contributo. Domani è una giornata importantissima per me". Con queste parole Deborah Bonucci, mamma di 42 anni di Sant'Eraclio, in provincia di Perugia, ha salutato tutti i suoi amici su Facebook e si prepara a partire dall'aeroporto di Fiumicino alla volta di Israele, dove spera di vincere la sua lotta al cancro al seno con metastasi ai polmoni contro cui combatte da poco più di un anno. Proprio per questo, ha deciso di lanciare una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe e sui social network, a cui già tanti utenti hanno contribuito, anche se l'obiettivo dei 500mila euro è ancora lontano.

Deborah ha scoperto la malattia a ottobre del 2018. "A luglio avevo partorito la mia seconda bambina. La prima ha 13 anni – ha raccontato a Fanpage.it -. Allattavo normalmente ma avevo un forte dolore al seno. Mi sono fatta visitare e mi è stata diagnosticata una mastite per cui ho fatto cicli di antibiotici e massaggi ma quel dolore non passava. Poi a ottobre ho fissato un appuntamento con una senologa, che mi ha detto che in realtà avevo un tumore. Ho fatto una terapia che avrebbe dovuto ridurre la massa, ma anzi, questa ha continuato ad aumentare. Sono stata anche sottoposta ad un intervento di mastectomia e poi ancora chemio, ma non si è registrato alcun miglioramento".

Da qui la decisione di volare in Israele. "Ho subito sulla mia pelle gli effetti collaterali delle chemio e ho pensato di cercare una soluzione alternativa e si spera risolutiva della malattia, che comunque continua a crescere". Domani, lunedì 9 dicembre, incontrerà una oncologa allo Sheba Medical Center di Tel Aviv che potrebbe darle un'ultima speranza di sopravvivenza: "Le terapia che ho fatto in Italia non hanno funzionato. Il mio è un tumore solido e non so come intendano trattarlo. Domani saprò cosa hanno in mente per me i medici israeliani".

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