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Livorno, nel locale “Stuzzicheria Di Mare” un cartello che offende i disabili: è polemica

Bufera su un locale di Livorno che dopo le critiche da parte di alcune persone per una struttura secondo loro non a norma ha esposto un cartello in cui parlava di “mo…idi autoctoni”, Tri Test e amniocentesi. Poi le scuse dopo le accuse polemiche: “Non volevamo offendere nessuno con questa lettera”.
A cura di Susanna Picone
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È polemica a Livorno per un cartello affisso davanti al locale “Stuzzicheria Di Mare”. Un cartello ritenuto offensivo nei confronti di persone disabili, definite "mongoloidi", che sarebbe nato come risposta a una segnalazione ai vigili per una pedana ritenuta non a norma. Il cartello, finito ben presto anche sui social, ha sollevato un'ondata di sdegno e critiche nei confronti dei gestori del ristorante, che poi hanno provato a rimediare scusandosi. A quanto ricostruito, tutto è iniziato quando il locale di Livorno ha ricevuto critiche da persone che avevano giudicato non a norma la pedana per disabili, che era stata anche oggetto di un esposto. I titolari del locale hanno reagito col cartello, in cui hanno scritto: "Secondo alcuni mo…idi autoctoni (che hanno pensato bene di fare un esposto), noi della Stuzzicheria di Mare avremmo fatto costruire una pedana di tale fatta, senza avere preventivamente regolare permesso dal Comune di Livorno (e sicuramente non gratuito). Ora il rammarico che noi abbiamo è questo: purtroppo circa 50-60 anni fa la scienza medica non aveva ancora inventato il Tri Test e l’amniocentesi, altrimenti avremmo volentieri consigliato ai genitori di cui sopra di farla bene e magari ripetere l’esame, e poi visti i miserevoli risultati non farne proprio di nulla”.

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La polemica e le scuse del locale (scomparse da Facebook) – Dopo i tanti commenti e le critiche per un cartello considerato offensivo – in tanti hanno chiesto di "far fallire" il locale e boicottarlo – la “Stuzzicheria di Mare” ha rimosso la foto e ha scritto su Facebook: “Non volevamo offendere nessuno con questa lettera, ma volevamo rivolgersi alle persone in particolare che purtroppo ci stanno mettendo i bastoni fra le ruote sin dal primo giorno in cui abbiamo aperto e che tra segnalazioni ed esposti ci fanno arrivare, quotidianamente, dei controlli che purtroppo per loro sono vani, dato che ogni cosa dentro il nostro locale è stata prima approvata in Comune e poi fatta. Con questo non proviamo a giustificarsi, ma chiedo umilmente scusa a chi, giustamente, si sente preso in causa per le nostre parole. Scusate ancora”, recita un messaggio poi sparito da Facebook.

Il Comune: "Inaccettabile che la condizione di disabilità sia evocata da qualcuno come un'offesa" – Tra gli altri, a prendere le distanze dal cartello sui disabili, il cuoco del locale livornese: “Mi dissocio completamente insieme a tutti i ragazzi dello staff della nostra sede. Sono vergognato e indignato”, si legge in un post su Facebook. E ancora: “Nessuno di noi era a conoscenza di questo gesto irrispettoso e offensivo che ha giustamente catturato l’attenzione e indignato tutti voi. Nonostante non abbia colpe mi vergogno di quanto successo”. Sulla polemica è intervenuto anche il Comune di Livorno, che ha definito quanto accaduto inaccettabile: "L'Amministrazione comunale tutta – si legge in una nota – si unisce allo sconcerto a cui hanno dato voce, in queste ore, tante persone colpite dal vergognoso messaggio che è apparso fuori da un locale della Venezia". "È inaccettabile che la condizione di disabilità sia evocata da qualcuno come un'offesa. Vogliamo condannare senza appello comportamenti come questi, che ci confermano la necessità di portare avanti un impegno forte e deciso per superare stereotipi e pregiudizi insopportabili", prosegue la nota.

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