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L’imprenditore che dopo aver pensato al suicidio aiuta altri colleghi: “Non vergognatevi, chiedete aiuto”

A Fanpage.it il racconto di Massimiliano Gentilini, imprenditore bolognese del metalmeccanico che dopo la crisi del 2008 ha rischiato il fallimento e pensato al suicidio: oggi è fra i volontari più attivi di un’associazione al fianco di aziende in estrema difficoltà.
A cura di Beppe Facchini
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Uno si vergogna del fallimento, io la prima volta che non ho pagato qualcuno credo di non aver dormito per una settimana intera”. Se lo ricorda bene Massimiliano Gentilini, imprenditore bolognese nel settore metalmeccanico: oggi è uno dei volontari di “Imprenditore non sei solo”, l'associazione fondata dal collega Paolo Ruggeri proprio negli anni più bui dei suoi affari. “Avevo cominciato un nuovo progetto, quindi mi ero preso la responsabilità anche di persone appena assunte, e c'è stato anche il pensiero di un gesto estremo", ammette Gentilini. "È stato un attimo, però c'è stato. Ma questo pensiero da un certo punto di vista è stato folle, dall'altro mi ha aiutato a dire devo fare qualcosa, perché così assolutamente non va bene. E ora dono io un sabato al mese per aiutare i miei colleghi in difficoltà”.

L'azienda di Massimiliano Gentilini si trova a Zola Predosa, fra Modena e Bologna, cuore della cosiddetta “Motor Valley” italiana. A fondarla, nel 1967, fu suo padre. “Nel 1996 io aprì un'attività in parallelo, che avrebbe dovuto assorbire l'azienda di famiglia, ma mio papà è purtroppo venuto a mancare nel 2000 e così sono diventato io l'amministratore unico” continua il suo racconto, arrivando ai primi anni del Terzo Millennio con l'apertura di una terza società. “Quella di famiglia faceva una lavorazione per conto terzi e basta, la seconda la faceva invece in fornitura completa” spiega. “Per qualche anno è andato tutto molto, molto bene, ma nel 2008, con la crisi dei mutui subprime, tutto si è bloccato in modo molto veloce”.

“Mentre a settembre, nel mio classico giro per andare a chiedere ai miei clienti come avrebbero chiuso l'anno, sembrava che andasse tutto a gonfie vele, nel giro di un mese si blocca tutto” ricorda ancora Gentilini. È l'inizio di un periodo complicatissimo, per lui e per tantissimi altri imprenditori lungo lo Stivale. “Abbiamo fatto un 75% di fatturato in meno nel 2009, sottolinea l'amministratore bolognese. Io stesso, probabilmente, non ero preparato ad affrontare una questione di questo tipo. E nonostante avessimo previsto che per una certa durata avremmo potuto supportare le aziende, mettendo anche in gioco tutto quello che la famiglia aveva fatto per una vita intera, siamo arrivati che i soldi sono finiti e il mondo, diciamo così, è cominciato a implodermi”. Banche che chiedevano “rientri veramente impossibili” a Equitalia che “ci veniva a pignorare qualsiasi cosa potesse pignorare”.

“Avevamo tutti contro, il sistema si era rivoltato contro” dice ancora Gentilini. “Solo i fornitori, con cui c'era una lunga conoscenza, non ci hanno voltato le spalle. Finché tutto va bene, prosegue, sei bravo, ma quando poi le cose cominciano a implodere fai fatica a raccontarlo, ti vergogni, perdi gli amici, non parli più con la famiglia. Tutto va a rischio”.

L'incontro nel 2018 con Ruggeri è decisivo. Grazie al sostegno dei corsi organizzati dalla sua associazione, che vede altri imprenditori volontari aiutare colleghi in difficoltà gratuitamente, Massimiliano Gentilini vede di nuovo la luce. E una volta rimesso in sesto la sua azienda, è diventato, in seguito a un lungo corso di formazione, fra i volontari più attivi per non far sentire soli imprenditori messi alle strette, per svariati motivi. Il rincaro dei prezzi di materie prime e bollette è destinato ad aggiungersi sempre più alla lista. “Ho fatto anche un percorso mio, psicologico” ricorda inoltre Gentilini, oggi a capo di un'azienda nuovamente sana, con i dipendenti saliti da 33 a 75 in pochi anni, fatturati in crescita dal 2019 in poi e presente in numerosi mercati in tutto il mondo. L'obiettivo dell'associazione è “evitare le cosiddette morti di Stato”, aggiunge l'imprenditore-volontario. La sua ambizione aziendale, invece, è diventare i numeri uno del proprio settore e rientrare nel mondo dello sport su due ruote, come precisa infine lo stesso Gentilini, concludendo così, rivolto ad altri imprenditori in difficoltà: “Non c'è nulla di male se un progetto non è andato bene, non vergognatevi e chiedete aiuto”.

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