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Lignano, perde il controllo della sua Harley e vola per 50 metri: Cristian muore a 48 anni

Ha perso il controllo della sua Harley ed è volato per 50 metri: così ha perso la vita nella notte Cristian Pizzolitto, quarantottenne di San Michele al Tagliamento vittima di un incidente stradale a Lignano Sabbiadoro. Stava tornando a casa quando all’improvviso il centauro ha perso il controllo della sua moto.
A cura di Susanna Picone
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Drammatico incidente stradale nella notte a Lignano Sabbiadoro, nella provincia di Udine. Un motociclista di 48 anni, originario di San Michele al Tagliamento, ha perso la vita. Secondo una prima ricostruzione dei quotidiani locali Cristian Pizzolitto – questo il nome della vittima della strada – viaggiava a bordo della sua Harley Davidson e stava per tornare a casa quando, per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo del mezzo ed è letteralmente volato per una cinquantina di metri prima di cadere sull’asfalto. L’incidente in moto è avvenuto intorno alle 3 della notte tra lunedì e martedì in viale Europa a Lignano, di fronte alla rotonda del Municipio. Cadendo il centauro ha riportato un gravissimo trauma cranico che purtroppo non gli ha lasciato scampo.

Inutili i soccorsi: il centauro è morto dopo lo schianto – A notare il corpo del motociclista sulla strada è stato un passante che subito ha chiamato il 112. La Centrale Sores di Palmanova ha inviato tempestivamente sul posto l'equipaggio di un'ambulanza. Per il quarantottenne, però, non c’era più nulla da fare. I medici hanno solo potuto constatare il decesso. Sul posto, per tutti i rilievi e gli accertamenti, è intervenuta la Polizia locale di Lignano Sabbiadoro.

Il dolore su Facebook: "Eri un fratello, un secondo padre per me" – Su Facebook il dolore degli amici per la scomparsa del motociclista. "In questi momenti non si trovano mai le parole giuste. Appena ho saputo la notizia poche ore fa non volevo crederci, pensavo fosse un brutto scherzo ma purtroppo non è stato così. Grazie di avermi cresciuto negli anni in cui ci accumunava la stessa passione per il rugby e di avermi fatto diventare l’uomo che sono. Più che un grande amico eri un fratello, un secondo padre per me. Ti porterò sempre nel cuore. Un giorno ci rincontreremo ne sono certo", si legge in un messaggio. "Che la terra ti sia lieve – scrive un altro -. Conserverò nel cuore i momenti intensi che sei riuscito a farmi vivere".

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