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L’Aquila: bimba sta male, ma la guardia medica non la visita. Il nonno chiama i carabinieri

Una bambina di 3 anni che si sente male e la guardia medica che si rifiuta di visitarla. È quanto accaduto a Scanno (L’Aquila), dove sono dovuti intervenire carabinieri e sindaco per riportare la calma. All’origine dell’atteggiamento del medico di non visitare la bambina ci sarebbe una direttiva emanata dall’Asl. Il sindaco: “Non è possibile esista una discrezionalità per decidere se un paziente è grave o non lo è”.
A cura di Susanna Picone
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Una bambina di tre anni che si sente male e la guardia medica che però si rifiuta o non può visitarla. È quanto sarebbe accaduto ieri mattina a Scanno (L’Aquila), dove sono dovuti intervenire carabinieri e sindaco per riportare la calma. A quanto si apprende, all'origine dell'atteggiamento del medico di non visitare la bambina ci sarebbe la direttiva emanata dall'Asl che vieta visite ambulatoriali, consentendo alle guardie mediche di visitare a domicilio i pazienti solo per interventi improcrastinabili. La piccola aveva difficoltà respiratorie e al rifiuto del medico, che non ha aperto nemmeno la porta dell'ambulatorio (seguendo la direttiva Asl), il nonno ha chiamato i carabinieri denunciando il professionista per omissione di soccorso. A questo punto è nata una discussione al termine della quale la bambina è stata comunque visitata con la prescrizione di farmaci antinfluenzali.

Le parole del medico coinvolto nella vicenda – “Ho deciso di sollevare il problema per far capire a tutti la gravità della decisione presa dai dirigenti amministrativi dell'Asl Avezzano-Sulmona L'Aquila per i quali le guardie mediche non possono fare più visite in ambulatorio”, ha detto il medico coinvolto nella vicenda. “Noi vogliamo prestare il nostro servizio garantendo la massima professionalità ai cittadini – ha aggiunto – ma la Asl della provincia dell'Aquila non la pensa in questo modo e noi restiamo da soli in prima linea, esposti alle proteste dei cittadini”. Ha commentato la vicenda anche il sindaco Giovanni Mastrogiovanni che ha annunciato che si farà parte attiva con l'Asl per ripristinare il servizio ambulatoriale delle guardie mediche. “Non è possibile esista una discrezionalità per decidere se un paziente è grave o non lo è – le parole del primo cittadino – La guardia medica deve essere messa in condizione di prestare il proprio servizio a 360 gradi, non solo facendo riferimento a direttive che possono essere interpretate in mille maniere”. Su questa battaglia, dopo due giornate di sciopero, le guardie mediche hanno annunciato altri tre giorni di astensione dal lavoro il 17, 18 e 19 luglio.

"Il medico costretto a non visitare la bambina" – “Il medico di guardia a Scanno non si è rifiutato di visitare la bambina, ma è stato costretto a non effettuare il controllo ambulatoriale per effetto della determina emanata dal direttore amministrativo dell'Asl 1 Abruzzo, Pierpaolo Falchi, in data 19 febbraio 2019”, ha precisato il delegato della Federazione dei Medici di Medicina Generale, Amedeo Tagliaferri. “Se succede qualcosa al paziente mentre è dentro la nostra guardia medica e risulta che non si trattava di un intervento d'urgenza, a pagare siamo noi medici, perché l'Asl non ci copre queste situazioni”, ha quindi spiegato Tagliaferrii. Che ha concluso: “Ci attendiamo dall'assessore regionale Nicoletta Verì il ritiro della disposizione di Falchi così che quello che è successo a Scanno non si ripeta in altre sedi, soprattutto turistiche”.

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