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Pernigotti è salva, accordi preliminari col Mise: produzione a Novi Ligure, nessun esubero

L’accordo preliminare per il salvataggio dello stabilimento Pernigotti a Novi Ligure è stato raggiunto: nessun esubero per i 92 lavoratori grazie al duplice accordo tra Mise e sindacati nell’incontro di oggi presieduto da Di Maio. Ecco cosa succede ora, con Emendatori e Gruppo Spes che dovrebbero rispettivamente occuparsi della produzione di gelati e di cioccolato torrone.
A cura di Ida Artiaco
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Buone notizie per gli amanti del cioccolato, dei gelati, del torrone e del Made in Italy: la Pernigotti è finalmente salva. Sullo stabilimento di Novi Ligure, infatti, "è stato raggiunto un accordo storico: la produzione continua e non ci sarà alcun esubero". Lo si apprende da fonti del Mise mentre è in corso a Roma il tavolo con i sindacati e gli enti locali. L'intesa "è frutto di mesi di lavoro sinergico del ministro Di Maio", aggiungono. In questo modo, sarà garantita l'operatività del sito di produzione e soprattutto la salvaguardia dei 92 lavoratori.

Pernigotti, siglati due accordi per lo stabilimento di Novi Ligure

Sempre da fonti sindacali presenti al tavolo col Ministero dello Sviluppo economico, si precisa che sullo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure sono stati siglati due accordi preliminari,  il cui closing "è previsto entro la fine del mese di settembre 2019", rispettivamente con Emendatori, imprenditore storico nel settore della produzione di preparati base per gelati e pasticceria, e Gruppo Spes, una cooperativa torinese. Il primo è per la cessione del marchio "Maestri gelatieri", dunque del ramo dedicato alla realizzazione dei gelati, e per le relative strutture commerciali e produttive, per un totale di 21 dipendenti, con inizio produzione dal 1 ottobre 2019. Il secondo è sulla reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. E' in fase di valutazione la possibilità che sia un unico soggetto aziendale a gestire la produzione di Novi. Pernigotti S.p.A. "resterà titolare del marchio Pernigotti 1860, continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili", prosegue la nota dell'azienda ricordando che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019, richiamando al lavoro 110 lavoratori, tra dipendenti in Cassa Integrazione e somministrati.

L'accordo per salvare Pernigotti

L'accordo è stato raggiunto a meno di un anno di distanza dall'annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, mettendo di conseguenza a rischio il futuro dei lavoratori. Era lo scorso novembre quando la Pernigotti aveva annunciato la chiusura del sito di Novi Ligure e la volontà di dismettere le attività produttive radicate in Piemonte, con il rischio concreto di perdere uno dei marchi storici del Made in Italy, nel settore del cioccolato. Da allora è cominciata con forza la mobilitazione dei lavoratori, che ha portato il Mise e il vicepremier Luigi Di Maio a tentare il possibile per evitare il peggio.

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