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L’Italia candida il tartufo a Patrimonio dell’Unesco

Il tubero è stato candidato nella lista del patrimonio immateriale Unesco insieme alla festa della Perdonanza Celestiniana de L’Aquila.
A cura di Davide Falcioni
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La Perdonanza Celestiniana e la "cultura del tartufo" sono stati candidati per la lista del Patrimonio Immateriale Unesco con un voto unanime da parte dell'apposita commissione. Lo apprende l'ANSA. La comunità di Norcia si è fatta promotrice della candidatura del celebre tubero e la Commissione, nell'inviare il dossier a Parigi, ha dato mandato ai ministeri dei Beni Culturali e delle Politiche agricole di sottolineare la rilevanza della vocazione agricola nei territori colpiti dal terremoto e la tradizione del tartufo.

Cosa è la Perdonanza Celestiniana de L'Aquila

La commissione dovrà inoltre esprimersi anche sulla candidatura della Perdonanza Celestiniana, evento storico-religioso che si svolge ogni anno all'Aquila e che ha il suo apice con l'apertura della Porta Santa il 28 agosto. L'evento, che nel 2017 celebra la sua 723esima edizione, è il precursore del Giubileo istituito da papa Bonifacio VIII nel 1300 ed è stato nel tempo accompagnato da numerose altre manifestazioni, di carattere civico e storico. Nel frattempo nella lista del patrimonio immateriale Unesco è in corsa "L'arte dei pizzaiuoli napoletani". L'esito di questa valutazione sarà noto dal 4 all'8 dicembre 2017 a Seul, in Corea del Sud, quando si saprà se la pizza entrerà ufficialmente nella prestigiosa lista Unesco.

Cosa è il Patrimonio Immateriale Unesco

Quella del Patrimonio Culturale Immateriale è la lista istituita nell'ottobre del 2003 durante la Conferenza Generale Unesco per la tutela della cultura tradizionale e del folclore del nostro Pianeta. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura si pone l'obiettivo di salvaguardare non solo i patrimoni materiale (come, ad esempio, la città di Matera in Italia) ma anche quelli immateriali per evitarne la scomparsa, preservando l'insieme di linguaggi, rituali, consuetudini sociali, cognizioni e prassi relative ai saperi legati all’artigianato che nei millenni si sono tramandati di generazione in generazione.

Patrimonio Immateriale Unesco: dai Pupi Siciliani alla Dieta Mediterranea

Di questa categoria – per quanto concerne l'Italia – fanno già parte L'Opera dei Pupi in Sicilia, il Canto a Tenore tipico della Sardegna, ma anche la Dieta  Mediterranea, il saper fare liutaio di Cremona, la Pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria e infine le quattro "Macchine dei Santi", ovvero le processioni "a spalla" di Sassari, Viterbo, Noli e Palmi. Del patrimonio Unesco, tra i beni "materiali", fanno parte in Italia cinquanta siti: tra questi i centri storici di Napoli, Venezia e Firenze, i Sassi di Matera, Le Dolomiti, l'Etna, le Langhe piemontesi e molti altri luoghi di eccezionale bellezza.

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