Incidente Rosignano, il casellante sopravvissuto: “Davo il resto a un cliente, poi la gran botta”

"Ho sentito un gran botta, non sono neanche riuscito a realizzare cosa fosse che ho visto la cabina come venirmi addosso". A parlare è il casellante sopravvissuto allo schianto avvenuto domenica 2 giuggno sull'A12 al casello di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, dove sono morte 3 persone e altre sei sono rimaste ferite.
Istintivamente ho messo le mani in alto per proteggermi, il tutto è durato 4/5 secondi. Poi quando tutto si è fermato mi sono accorto che davanti a me non c'era più il vetro", ricorda a Tgcom.
Nell'incidente sono deceduti marito e moglie tedeschi di 61 e 68 anni, entrambi di Ausburg, che con la loro Honda viaggiavano verso Roma: le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso la vettura che arriva senza frenare e impatta a forte velocità contro un'altra auto, una Fiat 500, ferma al casello guidata da un 21enne di Firenze che è purtroppo deceduto.
Il casellante ha visto improvvisamente la cabina crollargli addosso: "Sentivo le persone urlare, poi ho visto il sangue gocciolarmi dalla fronte, ho riportato tagli alla mano destra" dice. "Inizialmente pensavo fosse stato un camion a travolgere la cabina. Pensavo che si fosse accartocciata, ma in realtà ha solo cambiato asse di inclinazione infatti io sono rimasto seduto in quei 4/5 secondi" ricorda.
La fidanzata del 21enne, che era alla guida, si è salvata perché l’impatto è avvenuto sulla parte destra dell’auto. "L'ho vista in ambulanza con me, era sotto choc" racconta ancora il casellante. In quel momento "stavo dando il resto a un cliente, forse era svizzero. È stata l'ultima persona che ho visto prima dell'intervento dei soccorsi" dice.