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Incidente Jesolo, la supertestimone: “L’inferno in 6 minuti”. L’ultimo sms di Leo: “Sto tornando”

La supertestimone dell’incidente di Jesolo, verificatosi sabato scorso e nel quale hanno perso la vita i 4 amici Leonardo Girardi, Eleonora Frasson, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo, ha raccontato gli attimi che hanno preceduto quella tragedia: “È stato un inferno. Segnalavo questa Golf che guidava come un folle davanti alla macchina guidata dal mio ragazzo. Sono viva per 6 minuti”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ho visto una Golf Grigia correre a folle velocità. Sono viva per sei minuti". A parlare è la supertestimone dell'incidente verificatosi sabato scorso a Jesolo, nel quale hanno perso la vita 4 amici, di età compresa tra i 22 e i 23 anni. Leonardo Girardi, Eleonora Frasson, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo stavano tornando a casa dopo una serata trascorsa insieme quando la loro auto è uscita di strada ed è finita in un canale. L'unica sopravvissuta, Giorgia Diral, fidanzata di uno dei ragazzi deceduti, ha aiutato gli inquirenti ad identificare il conducente di un'altra auto che, correndo a velocità sostenuta, avrebbe fatto una serie di sorpassi azzardati, speronando quella della comitiva di amici. La ragazza ha così confermato la segnalazione arrivata da una giovane che aveva indicato proprio quella Golf Grigia impazzita "che a breve potrebbe fare un incidente".

Incidente di Jesolo, il racconto della supertestimone: "Era un inferno"

La supertestimone, la cui posizione è molto delicata, vuole rimanere anonima ma allo stesso tempo ha deciso di raccontare gli attimi che hanno immediatamente preceduto la tragedia dello scorso sabato sera inviando una lettera al quotidiano Il Gazzettino e rispondendo alle domande de La Nuova Venezia. "La prima chiamata l'ho effettuata all'una e 12 di domenica notte – ha cominciato -. Segnalavo questa Golf (indicando la targa) che guidava come un folle davanti alla macchina guidata dal mio ragazzo. Prima di chiamare gli dissi: Questa macchina farà un incidente". Lei e il suo fidanzato stavano tornando da una serata a Jesolo: "Poi ha iniziato ad andare a zig-zag – ha continuato -. Era stranissimo, cambiava proprio di corsia in modo innaturale. Noi temevamo che l'automobilista si stesse addormentando. Abbiamo pensato: ecco, questo fa un incidente. Così gli abbiamo fatto quei maledetti abbaglianti. Di certo non potevamo immaginare cosa sarebbe accaduto cinque minuti più tardi, a meno di cinque chilometri di distanza. Se non avessimo sfareggiato l'incidente magari lo avrebbe fatto lui. Da solo. Quei ragazzi forse non sarebbero morti. Continuo a chiedermelo da quanto ho visto il luogo della tragedia".

Dopo aver capito la gravità della situazione, hanno deciso di contattare le forze dell'ordine. "Dovevamo segnalare ciò che stava accadendo. Poi abbiamo visto i sorpassi pazzeschi che faceva, a una velocità folle. Per riuscire a prender giù il numero di targa abbiamo dovuto sorpassare anche noi. Poi però correva veramente troppo, con cinque auto davanti non riuscivamo più a vederla. Pensavamo fosse finita lì". Poi, all'improvviso l'inferno. La ragazza ha raccontato di aver abbracciato Giorgia, la sopravvissuta, che gridava da togliere il fiato: "Ho preso un asciugamano e l'ho stretto attorno a Giorgia, mi diceva che l'auto era stata spinta in acqua, urlava, piangeva e chiamava disperatamente la sua mamma. In quel momento ho realizzato che poteva essere stato l'automobilista della Golf grigia a provocare quel terribile incidente". Dopo l'incidente, è andata dai carabinieri a raccontare ciò che aveva visto: "Ho dato nuovamente il numero di targa, ho ripercorso quei sei minuti. Ho fornito ogni dettaglio. E lancio un appello perché lo facciano tutti", ha concluso aggiungendo di essere pronta anche a deporre in un eventuale processo.

Giovedì i funerali delle 4 vittime di Jesolo

Proprio grazie alla testimonianza della supertestimone e di Giorgia è stato fermato Alin Marius Marinica, il ragazzo 26enne di origine romena, alla guida della Golf grigia, accusato di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso. È atteso per oggi l'interrogatorio di convalida, mentre i comuni di Musile e Jesolo si preparano a dare l'ultimo saluto alle 4 vittime della strage di sabato sera. I funerali di Leonardo Girardi, Eleonora Frasson, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo saranno celebrati insieme giovedì 18 luglio alle 10 nei campi sportivi di Musile. Vi parteciperà anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia. Il sindaco di Musile, Silvia Susanna, che ha incontrato i parenti nel pomeriggio, spera che venga accolta la proposta di un rito comune officiato nella località del veneziano della quale erano originari. Lutto cittadino anche a Jesolo.

L'ultimo sms di Leo alla mamma: "Sto tornando"

Intanto, vengono alla luce sempre più dettagli di quel tragico sabato sera. La mamma di Leonardo, una delle 4 vittime, ha raccontato di aver ricevuto dal figlio un ultimo sms, pochi minuti prima dell'incidente, in cui lui la rassicurava che stava tornando a casa. Poi il silenzio. Per lui e per le altre vittime i genitori chiedono che sia fatta giustizia. Lo ha fatto anche Paolo, il papà di Giorgia Diral, l'unica sopravvissuta alla strage. "Perdonare? Voglio solo che la giustizia faccia il suo corso – ha detto -. Mia figlia continua a ripetere: eravamo tranquilli, stavamo tornando a casa, fino a quando siamo stati urtati da una macchina".

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