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Il papà di Giorgia, unica sopravvissuta all’incidente di Jesolo: “Come se avessi perso 4 figli”

Paolo Diral, papà di Giorgia, unica sopravvissuta all’incidente di Jesolo dello scorso sabato sera, in cui hanno perso la vita 4 amici di età compresa tra i 22 e i 23 anni, ha parlato alla stampa: “Perdonare? Voglio solo che la giustizia faccia il suo corso. Sono fortunato ma è come se avessi perso 4 figli”. La ragazza è sotto choc: nella tragedia sono morti la migliore amica, Eleonora, e il fidanzato, Riccardo.
A cura di Ida Artiaco
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Giorgia Diral insieme a Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo.
Giorgia Diral insieme a Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo.

Giorgia Diral è l'unica sopravvissuta del drammatico incidente verificatosi sabato scorso a Jesolo, nel quale sono rimasti uccisi 4 giovani di età compresa tra i 22 e i 23 anni. Stavano tornando a casa da una festa quando l'auto sulla quale viaggiavano Leonardo Girardi, Eleonora Frasson, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo, è uscita fuori strada in via Pesarona, a Ca' Nani, andando a impattare in un canale. Proprio grazie alla testimonianza di Giorgia, viva per miracolo, gli inquirenti sono riusciti a fermare un ragazzo di 26 anni, romeno dal 2012 in Italia, che avrebbe avuto un ruolo centrale nella tragedia a bordo della sua auto, con la quale a tutta velocità avrebbe fatto una serie di sorpassi azzardati. La ragazza è ancora sotto choc e resta ricoverata all'ospedale di San Donà di Piave. Sta bene fisicamente ma è molto provata psicologicamente, per cui le è già stato assegnato un supporto ad hoc: nel sinistro ha perso non solo alcuni dei suoi amici più cari, tra cui l'amica del cuore, ma anche il fidanzato Riccardo, che era alla guida della vettura.

Proprio il papà della giovane, Paolo Diral, ha avuto parole di ringraziamento per i soccorritori e per quanti si sono prodigati nel tentativo di estrarre i giovani dall'abitacolo invaso dall'acqua. In particolare, ha elogiato alcuni ragazzi albanesi che stavano tornando dal mare e che non hanno esitato a gettarsi in acqua per salvare la figlia, e Luca, un ragazzo di Mestre che in un disperato tentativo ha tentato di agganciare con una fune l'auto incidentata alla sua. "Ma il cavo si è rotto – ha raccontato – e non è stato possibile trascinare la vettura fuori dal canale. Sono stato fortunato perché Giorgia è qui ma è come se avessi perso quattro figli". E poi ancora ha aggiunto: "Perdonare? Voglio solo che la giustizia faccia il suo corso. Mia figlia continua a ripetere: eravamo tranquilli, stavamo tornando a casa, fino a quando siamo stati urtati da una macchina". La vettura di cui parla è presumibilmente la Golf del romeno 26enne residente a Musile di Piave fermato ieri sera per omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso, di cui proprio domani è in programma l'interrogatorio di convalida, in attesa che le indagini possano chiarire l'esatta dinamica di quanto successo. Intanto, con molta probabilità giovedì prossimo saranno celebrati insieme i funerali delle giovani vittime.

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