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Giacomo muore all’improvviso 39 anni, era giocatore di Football americano: disposta autopsia

Giacomo Aliota, originario di Mogliano Veneto, è stato colto da un malore nel sonno ed è morto la mattian di domenica 26 marzo. Venerdì scorso aveva giocato la sua ultima partita. Lascia la compagna e due bimbi: disposta l’autopsia.
A cura di Biagio Chiariello
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Sarà l'autopsia a chiarire i motivi della morte improvvisa di Giacomo Aliota, stroncato domenica scorsa nel sonno da un malore che non ha dato scampo al 39enne, giocatore di football americano, padre di due figli di soli 8 e 4 anni. Sotto choc le comunità di Mestre (Venezia), dove Aliota viveva, e Mogliano Veneto di dove era originario.

Aliota giocava nella Cocai TerraFerma American Football, team di cui era anche vicepresidente. Venerdì scorso era sceso in campo con la sua squadra e il giorno dopo aveva trascorso la giornata in famiglia; nessuna avvisaglia di ciò che purtroppo sarebbe successo da lì a poco. Tornato a casa, nella notte tra sabato e domenica, si è sentito male.

In mattinata la compagna si è accorta che Giacomo respirava a fatica, così sono stati allertati i soccorsi. Il personale del 118, giunto sul posto, ha provato a lungo a rianimare Aliota ma ogni tentativo si è rivelato purtroppo inutile. "Ho cercato di svegliarlo ma invano perché aveva il respiro affannato", ha raccontato la donna sotto choc

I familiari hanno chiesto che sia eseguita l'autopsia per chiarire le cause del decesso. Disperazione tra i familiari e chi conosceva il 39enne che lavorava per una ditta di Salzano. "Stiamo tutti trascorrendo delle ore terribili pensando a quel che è successo a Giacomo" ha detto il presidente dei Cocai Paolo Miranda.

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Aliota lascia la compagna Eleonora, i figli Dante ed Enea di 8 e 4 anni, il fratello Francesco e la sorella Giorgia. Grande appassionato di sport, praticava molta attività fisica e pare non avesse mai dato segnali di malessere prima di sabato notte.

Sono profondamente provato e confuso e non so davvero cosa possa essergli successo perchè stava bene, non aveva mai accusato alcun disturbo che io sappia. Come sempre nei giorni precedenti era venuto a prendermi in macchina per andare a fare l'allenamento sul campo vicino a Forte Gazzera. Non c'era niente di strano, nulla che potesse far presagire una simile tragedia. Aveva disputato il suo allenamento normalmente, insomma un giorno come tanti altri. In questo momento non so davvero che dire. Abbiamo perso tutti un grande amico", ha aggiunto Miranda.

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