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Flat tax per i pensionati estesa a 9 anni: chi può pagare solo il 7% di tasse trasferendosi al Sud

La cosiddetta flat tax per i pensionati, introdotta a fine 2018 con la previsione di un’aliquota al 7% per chi dall’estero decide di trasferirsi in un piccolo comune (sotto i 20mila abitanti) del Sud Italia, verrà estesa da cinque a nove anni. A prevederlo è un emendamento al decreto Crescita approvato in commissione alla Camera.
A cura di Stefano Rizzuti
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Si allunga il periodo di tempo in cui i pensionati residenti all’estero che tornano in Italia potranno usufruire di un regime agevolato, pagando solo il 7% di tasse. Una sorta di flat tax per chi decidere di cambiare residenza e andare a vivere in piccoli comuni del Mezzogiorno, con l’aliquota fissata al 7%. La misura è stata introdotta con il decreto fiscale di fine 2018 e ora è arrivata questa estensione, approvata con un emendamento al dl Crescita presentato in commissioni Bilancio e Finanze della Camera su proposta della leghista Cavandoli. Questa flat tax per i pensionati vale per i residenti all’estero che decidono di trasferirsi al Sud Italia, andando a vivere in comuni con meno di 20mila abitanti.

Le novità introdotte con il decreto Crescita vengono spiegate dal Sole 24 Ore. La prima, appunto, è l’estensione da cinque a nove anni. La seconda riguarda anche un altro aspetto: il regime per i pensionati si adegua a quanto già avviene in Portogallo e diventa accessibile anche per chi si trovava semplicemente all’estero senza più la specifica “di fonte estera” e si applica a tutti i redditi prodotti all’estero. Questa aliquota vale per tutti i pensionati che negli ultimi cinque anni erano residenti fuori dall’Italia. Con il decreto Crescita, quindi, si prolunga da cinque a nove anni la durata dell’opzione per chiedere l’imposta sostitutiva al 7% sui redditi prodotti all’estero. Una aliquota forfettaria che verrà applicata su ogni periodo di imposta.

L’idea della flat tax per i pensionati piace anche al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. “La tassa piatta al 7% per i pensionati che dall'estero si trasferiscono al Sud è una proposta positiva – afferma durante la puntata di Povera Patria – è un primo passo, e per me andrebbe rafforzata, poi evidentemente ci sono i vincoli di bilancio. Si potrebbe pensare di farlo anche per i pensionati che vivono nelle regioni del Nord e si vogliono trasferire al Sud”. Tridico spiega che l'istituto di previdenza ha una "task force su tutto, anche per chi va a vivere all'estero e percepisce una pensione italiana, ma bisogna dire che si tratta di un fenomeno molto piccolo. La grande maggioranza di italiani che prendono una pensione all'estero vivono in Germania, Canada, Australia, Svizzera, paesi dove gli italiani vanno a lavorare".

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