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Congedo mestruale per le studentesse diventa un diritto in un liceo di Padova: come funziona

Il congedo mestruale arriva in un liceo di Padova. Dopo il caso di Ravenna, le studentesse dell’istituto veneto potranno usufruire di assenze giustificate da scuola dietro la presentazione di un certificato medico.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Dopo il caso del liceo artistico Nervi Severini di Ravenna, c'è un secondo istituto scolastico virtuoso in Italia in fatto di congedo mestruale. È il liceo delle scienze umane Duca d’Aosta di Padova dove da inizio marzo tutte le studentesse hanno diritto ad assentare da scuola per alcuni giorni qualora venisse loro riconosciuta la dismenorrea, ovvero i dolori – anche invalidanti – legati al ciclo mestruale.

Ancora una volta la scuola si fa portavoce di un tema importante che vede coinvolti sempre più studenti e studentesse italiani nella richiesta di rendere il congedo mestruale una norma a livello nazionale. In attesa che ciò che accada, anche in ambito lavorativo, alcune scuole hanno deciso di renderlo un diritto, come il liceo di Padova.

Qui le studentesse possono beneficiare di un numero concordato di assenze mensili, e per poterne usufruire è necessario presentare un certificato medico, rilasciato da un medico ginecologo, che attesti la particolare condizione. “Il certificato – ha spiegato Sofia Bruni Marini, rappresentante degli studenti del Duca d’Aosta – dovrà provenire da uno specialista ma, affinché questo diritto sia alla portata di tutte, la visita potrà essere fatta anche gratuitamente e, per le minorenni, senza consenso da parte dei genitori, in un consultorio”.

Le assenza giustificate, calcolate sul numero di ore mensili, non andranno a incidere sulla validità dell’anno scolastico. A sostenere l’iniziativa del liceo padovano la Rete degli studenti medi che, tramite il coordinatore Marco Nimis, si è espressa a favore di un ampliamento della normativa: “Questo è un grand primo passo, ma non basta. Continueremo su questo fronte compatti, pretendendo dal Ministero e dalle istituzioni una presa di posizione e delle linee guida unitarie”.

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