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Congedo mestruale in Italia, arriva il ddl: due giorni senza scuola e lavoro per chi ha forti dolori

La proposta di legge è stata presentata oggi dall’Alleanza Verdi-Sinistra: due giorni di congedo mestruale per le studentesse e le lavoratrici che hanno un ciclo particolarmente doloroso. Per averne diritto servirebbe un certificato medico. Pochi giorni fa la Spagna ha introdotto la stessa misura.
A cura di Luca Pons
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Due giorni di congedo dal lavoro, o di assenza da scuola, per le donne che hanno un ciclo mestruale particolarmente doloroso. Il disegno di legge è stato presentato dall'Alleanza Verdi-Sinistra ed è a prima firma di Elisabetta Piccolotti, di Sinistra italiana.

Sulla scia della legge sullo stesso tema approvata definitivamente in Spagna pochi giorni fa – dopo mesi di discussioni -, le deputate e i deputati di Avs hanno lanciato una proposta per sostenere le donne affette da una forma acuta di dismenorrea (ovvero i dolori mestruali). I sintomi, come spiegato dalle promotrici e i promotori della legge, sono "una fitta al basso ventre" che "si può accompagnare ad altri sintomi come mal di schiena, diarrea, nausea, capogiri e svenimenti". La Spagna è stato il primo Stato europeo ad approvare una forma di congedo mestruale, mentre nel mondo esiste già in Paesi come Corea del Sud, Taiwan, Cina e Giappone.

Cosa dice la proposta per le studentesse, due giorni di assenza da scuola per dolori mestruali

In Italia non è la prima volta che si parla di una misura simile, anche se il dibattito "si è riacceso dopo che il Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna ha modificato il regolamento d’istituto prevedendo la possibilità di assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese, in caso di dismenorrea", a fine 2022. Da allora altre scuole hanno seguito l'esempio, ultima tra queste il liceo classico Pilo Albertelli di Roma che ha preso la stessa decisione ieri. Il primo articolo della proposta di legge di Avs riguarda proprio le studentesse.

L'articolo 1, infatti, prevede che per le studentesse che soffrono di dolori mestruali così forti "da non consentire di frequentare le lezioni in presenza", ci sia il diritto di "assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese". Le assenze in questione non verrebbe conteggiata "ai fini del calcolo dell'obbligo di frequenza", cioè "non incideranno sulla validità dell'anno scolastico e sull'ammissione agli scrutini".

La proposta specifica, comunque, che non si tratta di due giorni di assenza libera concessi a tutte le studentesse. Per usufruire del congedo mestruale scolastico si dovrebbe "presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico", e in più per ogni assenza servirebbe comunque la giustificazione dei genitori, nel caso di minorenni, o della studentessa stessa.

Per tutte le lavoratrici dipendenti, congedo mestruale pagato al 100%

La seconda proposta riguarda le lavoratrici dipendenti, in senso ampio. In particolare, la legge evidenzia che sarebbero coinvolte "lavoratrici con contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, a tempo indeterminato o determinato" o anche "a progetto".

Anche in questo caso, consegnando all'inizio di ogni anno un certificato medico che attesta le mestruazioni particolarmente dolorose, si avrebbe diritto a un congedo di fino a due giorni al mese. I giorni di riposo sarebbero comunque pagati al 100%, e non si potrebbero equiparare ad altre cause di assenza dal lavoro, neanche ai giorni di malattia.

La terza proposta, pillole anticoncezionali gratis in farmacia

Infine, il disegno di legge ha una terza parte. Si propone di distribuire gratuitamente i contraccettivi ormonali, cioè le pillole anticoncezionali, nelle farmacie. Ovviamente, solo a chi ha una ricetta medica.

Gli obiettivi sarebbero due. Da una parte, diffondere la pratica di usare le pillole contraccettive "come fattore per regolarizzare il ciclo mestruale, lenire i disturbi dei cicli dolorosi ed irregolari e agire positivamente sulla sindrome premestruale". Dall'altra, e più in generale, "tutelare la salute della donna nelle diverse fasi della vita, in particolare in relazione alle possibili espressioni della sessualità, alle scelte attinenti a una procreazione cosciente e responsabile e alla prevenzione dell’interruzione volontaria di gravidanza quale componente essenziale del diritto alla salute".

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