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Chi era Giuliano de Seta, il 18enne morto durante lo stage dell’alternanza scuola lavoro

Giuliano de Seta ha perso la vita in un incidente sul lavoro: stava svolgendo uno stage nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro.
A cura di Giusy Dente
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La storia di Giuliano de Seta somiglia a molte altre tragedie che hanno coinvolto giovani ragazzi come lui, in circostanze simili. Il 18enne ha perso la vita in un incidente sul posto di lavoro. Stava svolgendo uno stage per conto della sua scuola presso una ditta specializzata nella lavorazione del metallo a Noventa di Piave. La tragedia, proprio perché non è la prima ha riacceso le polemiche sull'alternanza scuola lavoro, introdotta con lo scopo di fornire agli studenti una formazione più tecnica e pratica, da affiancare all'esperienza in aula. Il programma con le ultime modifiche ha assunto il nome di Pcto, cioè Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento.

Chi era Giuliano de Seta

Giuliano de Seta abitava a Ceggia, nel veneziano, assieme al fratello minore e ai genitori. Il padre Enzo De Seta lavora nel settore della meccanica, mentre la madre Antonia Biasi è una casalinga. Era iscritto al quinto anno presso l'istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro, indirizzo elettronica: il suo sogno nel cassetto era diventare un ingegnere. L'azienda dell'incidente si trova invece a Noventa di Piave, in via Volta: qui il 18enne stava svolgendo uno stage nell'ambito del progetto di alternanza scuola lavoro. Aveva cominciato da una decina di giorni ed era prevista una permanenza di tre settimane. Ma le cose sono andate diversamente. Una pesante lastra di metallo lo ha travolto, schiacciandogli le gambe senza lasciargli scampo. Inutili i soccorsi, data la gravità delle lesioni riportate.

Le reazioni alla morte di Giuliano

Impossibile restare indifferenti, di fronte a una tragedia come questa. Oggi infatti è il giorno della riflessione e del ricordo per tutte le persone che volevano bene a Giuliano, per coloro che lo conoscevano. Genitori, amici e compagni di classe sono comprensibilmente affranti dal dolore. La preside dell'istituto che frequentava ha affidato a Repubblica le sue parole di dolore e di vicinanza alla famiglia della vittima, ricordando il 18enne come un promettente studente e una persona gentile. Anna Maria Zago ha detto: "Era bravissimo in tutte le materie e voleva iscriversi al Politecnico di Milano. Tutti conoscevano e apprezzavano la disponibilità di Giuliano, attivo e propositivo nell’istituto e con i suoi compagni". Giuliano era anche un appassionato di sport: aveva frequentato il Runners Club Agggredire di Ceggia. "Siamo increduli, i ragazzi che vengono ad allenarsi qui sono come figli per noi" ha detto un portavoce della società.

La protesta degli studenti

Dall'inizio dell'anno a oggi sono già tre gli studenti morti sul posto di lavoro. Prima di Giuliano hanno perso la vita Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, il primo in fabbrica nel suo ultimo giorno di stage e il secondo durante un tirocinio presso un’azienda termoidraulica. Stanchi di storie come queste, alcuni studenti hanno organizzato un flash mob al Ministero dell'Istruzione, per manifestare la loro solidarietà a chi ha perso i propri cari in simili circostanze. La richiesta di Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi è una: "Serve abolire i Pcto e inserire formazione sindacali e alla sicurezza sul lavoro obbligatoria in tutte le scuole. C'è un problema nel nostro Paese di sicurezza nei luoghi del lavoro, non possiamo esporre ragazzi e ragazze a questi pericoli. Il sistema va cambiato, non andiamo a scuola per morire".

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