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Alessandro Cozzi, ex conduttore tv che uccise per un debito, condannato a 14 anni di reclusione

Cozzi, volto di Rai Educational, lo scorso 29 marzo confessò l’omicidio di Ettore Vitiello, delitto “spinto” da un debito di 17mila euro. Per i familiari della vittima la pena non è adeguata alla crudeltà del gesto, inoltre l’ex conduttore è ora indagato anche per un omicidio avvenuto nel 1998.
A cura di Susanna Picone
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Cozzi, volto di Rai Educational, lo scorso 29 marzo confessò l’omicidio di Ettore Vitiello, delitto “spinto” da un debito di 17mila euro. Per i familiari della vittima la pena non è adeguata alla crudeltà del gesto, inoltre l’ex conduttore è ora indagato anche per un omicidio avvenuto nel 1998.

Alessandro Cozzi, ex conduttore televisivo su Rai Educational che lo scorso 29 marzo ha confessato il delitto di un uomo, è stato condannato a 14 anni di reclusione. Per questo omicidio il pm aveva chiesto una condanna a 16 anni ma il gup Elisabetta Meyer è partita dalla pena minima di 21 anni riducendola di un terzo per lo sconto del rito abbreviato. La vittima del delitto che Cozzi stesso finì poi per confessare fu Ettore Vitiello, il titolare di un’agenzia di lavoro interinale che uccise, nella sua stessa agenzia, con 53 coltellate.

Cozzi ha ucciso per “poche migliaia di euro” – Un movente di “debiti”, stando alle indagini, infatti, Cozzi non voleva restituire alla sua vittima una somma di 17mila euro. La condanna dell’uomo a 14 anni non è stata accolta di buon grado dai familiari della vittima che hanno parlato, attraverso il loro legale Gaetano Pecorella, di una “pena inadeguata per la crudeltà del fatto”. Il pm però non ha contestato alcuna aggravante a Cozzi tenendo poi conto, nel quantificare la pena, della confessione del delitto e della volontà dell’ex conduttore di risarcire la famiglia della vittima (risarcimento che, stando a quanto dice il legale Pecorella, è arrivato solo in minima parte). L’avvocato Pecorella, dal canto suo, ha riferito che il giudice avrebbe potuto considerare la crudeltà del fatto “per le tante coltellate, molte delle quali inflitte alla schiena, schiacciando la vittima a terra con un ginocchio”. Oltre alla crudeltà, secondo la difesa della famiglia di Vitiello, potevano essere contestati anche la premeditazione e i futili motivi “perché l’imputato ha ucciso per poche migliaia di euro”.

Cozzi indagati per un altro omicidio del 1998 – Non solo, Alessandro Cozzi non sarebbe responsabile esclusivamente di questo delitto: l’uomo è, infatti, indagato anche per un altro omicidio avvenuto nel 1998, un caso che è stato riaperto solo in tempi recenti. Questo primo delitto che vede Cozzi indagato è quello relativo alla morte di Alfredo Capelletti, un ex socio in affari dello stesso conduttore televisivo. All’epoca dei fatti quel delitto fu archiviato come un suicidio mentre recentemente il pm milanese Maurizio Ascione ha riaperto il caso procedendo con una perizia sulle impronte digitali rinvenute sul coltello che venne ritrovato in mano alla vittima.

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