Il caldo oggi, la situazione nelle città italiane tra bollini rossi, blackout e pronto soccorso in tilt

L'Italia soffoca nella morsa dell'afa, con temperature che superano abbondantemente i 35 gradi in molte regioni e picchi che sfioreranno i 40 gradi nelle ore centrali della giornata. La nuova ondata di calore di oggi, 2 luglio, ha spinto il Ministero della Salute a estendere l’allerta da "bollino rosso" a 18 città, ovvero Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Domani, giovedì 3 luglio, si aggiungeranno Venezia e Pescara.
Il caldo estremo sta mettendo sotto pressione anche le infrastrutture: ieri a Firenze e Bergamo si sono registrati blackout elettrici, presumibilmente causati dall’eccessivo utilizzo dei condizionatori, che ha sovraccaricato le reti elettriche. Non si esclude che le alte temperature abbiano compromesso i cavi. Ma in tutte le principali città si boccheggia ed aumentano i malori soprattutto delle categorie più a rischio, come malati e anziani, ma anche lavoratori di settori come agricoltura e edilizia.

Pronto soccorso in affanno: +20% di accessi, aumentano i ricoveri sociali
L’ondata di calore ha infatti già avuto ripercussioni dirette sui servizi sanitari. Secondo Alessandro Riccardi, presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza (Simeu), si registra un aumento medio degli accessi nei pronto soccorso tra il 5% e il 20% in molte realtà italiane. "Si presentano soprattutto anziani, fragili, persone disidratate o colpite da sincopi e colpi di calore. Ma anche lavoratori all’aperto e malati cronici, come cardiopatici o chi soffre di bronchite cronica, aggravati dalle alte temperature".
Un altro fenomeno in crescita è quello dei cosiddetti "ricoveri sociali": persone senza una rete di supporto – come anziani soli o senza fissa dimora – che cercano rifugio nei pronto soccorso non per emergenze sanitarie, ma per sfuggire alla calura esterna. "Il pronto soccorso è anche uno specchio delle fragilità del territorio", spiega Riccardi. "Queste persone vengono accolte, ma se non si trova una sistemazione alternativa, si procede con un ricovero per motivi sociali".
Il nodo dei posti letto e l’urgenza dei servizi territoriali
Questa situazione va ad aggravare la già complessa questione della carenza di posti letto negli ospedali, sottolinea Riccardi: "Il problema non è nuovo. Ma l’emergenza caldo lo sta rendendo ancora più acuto". L’appello è a dare attuazione concreta al DM 77, che prevede — anche grazie ai fondi del PNRR — lo sviluppo di servizi territoriali, come l’infermiere di famiglia e di comunità. "Sarebbe un passo fondamentale per affrontare queste criticità sul territorio, prima che si riversino in ospedale".
Intanto, con l’anticiclone africano che continuerà a dominare la scena meteorologica ancora per diversi giorni, l’Italia resta in allerta. E mentre le città si arroventano, il sistema sanitario e quello energetico iniziano a mostrare segni di affaticamento.