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Tripadvisor, recensione offende camerieri: ristoratore fa causa al sito

Il titolare dell’osteria veneziana “Al Vecio Pozzo” ha presentato querela all’autore di un commento sul sito che definiva, in inglese, i camerieri “pezzi di me…”
A cura di Biagio Chiariello
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Che Tripadvisor sia il portale di e-travel più discusso del Web ci sono pochi dubbi. Il portale utilizzato dagli utenti per scambiarsi consigli su località turistiche, alberghi e ristoranti attraverso recensioni che ne indicano il livello di qualità del servizio col tempo è diventato una vera e propria istituzione nel settore. Non tutti i commercianti però lo apprezzano, come abbiamo visto col caso del gestore di un ristorante a Brescia che ha ‘consigliato' ai frequentatori del sito di non presentarsi nel proprio locale. Non fa certo, quindi, impressione la nuova storia sul tema che giunge da Venezia. Come scrive il Messaggero, Alessandro Lanza, titolare dell’osteria "Al Vecio Pozzo" insieme ai suoi sei camerieri, ha querela Tripadvisor per ingiuria e diffamazione. Il motivo? Una recensione pubblicata due anni fa da un utente straniero che scriveva in inglese firmandosi "TonyL815-Brooklyn New York" e ancora visibile sul sito. Il cliente, pur promuovendo il cibo ("great food"), stronca implacabilmente il servizio ("horrible"), ma soprattutto definisce i camerieri "a bunch of scumbag", dove quest’ultima parola significa "pezzi di m…".

Il procedimento risale a qualche tempo fa e già il pm Massimo Michelozzi ne aveva chiesto l’archiviazione, in quanto il responsabile delle offese "non era identificabile". Ma gli avvocatori del ristoratore si sono opposti. Il caso è stato discusso di fronte al gip Andrea Comez, che a giorni deciderà se accogliere la richiesta del pubblico ministero o riaprire le indagini che riguardando anche la società, accusata di mancato controllo. "TripAdvisor ha una sede a Milano e non si capisce perché non sia possibile chiedere informazioni utili per un’indagine di polizia", spiegano gli avvocati. "Abbiamo ricevuto una decina di segnalazioni di casi gravi – aggiunge il direttore dell’Ava Claudio Scarpa – soprattutto per questioni di prenotazioni. Offese al personale? E’ una nuova frontiera, se ce le segnaleranno valuteremo il da farsi".

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