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“Sei un utente TripAdvisor? Nella mia pizzeria non entri”. Succede a Brescia

Il gestore de L’Ottavo Nano ha intimato ai frequentatori del sito di commenti su ristoranti e hotel di non presentarsi nel proprio locale. Poi è arrivata una denuncia per “violenza psicologica”. Il motivo, però, non è semplicemente una cattiva recensione.
A cura di Biagio Chiariello
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All'inizio l'attacco era rivolto direttamente agli utenti di TripAdvisor, ai quali la pizzeria L'Ottavo Nano di Brescia aveva praticamente impedito l'ingresso nel locale, con un apposito cartello affisso all'entrata, come scrive Today.it. Poi è arrivata addirittura la denuncia per "violenza psicologica" a quello che oggi è uno dei siti più famosi nella raccolta di recensioni e commenti sui ristoranti e gli alberghi di tutto il mondo. Il caso del ristorante bresciano riporta nuovamente alla ribalta il discusso fenomeno di Tripdavisor e il malcontento che provoca verso i commercianti lo strumento a disposizione dei consumatori. Tuttavia, stavolta non si può liquidare tutto con la classica lamentela di una cena recensita male. L'Ottavo Nano gode infatti di un'ottima reputazione su TripAdvisor, 4 punti su 5 ottenuti da un totale di 47 recensioni: 20 "eccellente", 20 "molto buono", 6 "nella media", 1 "scarso" e nessun voto "pessimo".

Il problema è un altro, come ha detto Francesco Giordano, gestore de L’Ottavo Nano, contattato da Tom's Hardware. "Ritengo un'offesa denigrare il lavoro altrui,perché è sacro e non dev'essere diffamato senza la consapevolezza che si sta creando un danno anche se si sbaglia a scrivere una parola anche se dentro una recensione positiva", dice l'uomo. Non solo, dunque, le recensioni negative: anche il cliente contento può generare difficoltà. Per esempio "una recensione da 4 stelle alla fine diceva impasto napoletano non la solita battuta secca". Un commento buono, quindi, ma Giordano non propone la classica ricetta partenopea. E così succede che "l'altro cliente si fa delle aspettative, viene e pensa di trovare un altro prodotto. Quindi questa recensione anche se positiva può crearmi un danno, che è quello che è successo". C'è poi il solito problema dei furbetti: quelli che, spiega ancora Giordano, un po’ come su Facebook comprano pacchetti di ‘buone recensioni'. Da qui la decisione di procedere alle vie legali, presentando la denuncia per "violenza psicologica".

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