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“Mi ha negato il vitalizio da 900 mila euro”. Bossi denuncia Salvini

La lite in casa Lega Nord tra fondatore e segretario finisce in tribunale. Il motivo della lite è tutto pecuniario.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha tutta l’aria di una lite tra padre e figlia, anche perché i protagonisti sono le anime della Lega Nord. Il passato e il presto: Umberto Bossi, fondatore del Carroccio, porta in tribunale Matteo Salvini, attuale segretario del partito. Oggetto del contendere è il ‘vitalizio' di 900mila euro per sostenere le sue spese mediche, e finanziare quelle del suo staff politico, il famoso ‘cerchio magico'. Tra i due c’era stato una sorta di accordo sulla ricca pensione che, dopo varie trattative, sarebbe stata ridotta a 400mila euro, poi a 200 e infine negata da Salvini a Bossi. Come infatti scrive anche Repubblica, “il legale del Senatur, l'avvocato Matteo Brigandi, aveva presentato alla Lega una parcella milionaria per la sua attività professionale dal 2000 al 2013. E, per farsi liquidare l'esosa parcella, aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale il sequestro cautelativo di sei milioni di euro sui conti leghisti. Dall'altra parte, il segretario del Carroccio, Salvini, al momento del suo insediamento aveva manifestato l'intenzione di non versare più alcuna somma al fondatore leghista, non voleva pagare la parcella Brigandi, e aveva annunciato la volontà di costituirsi parte lesa, come Lega, nei processi contro lo stesso Bossi e i suoi figli, Renzo e Riccardo”.

La diatriba Bossi – Salvini

Grazie alla mediazione del tesoriere del partito, Stefano Stefani, fondatore, segretario e avvocato, avevano firmato una scrittura privata lo scorso febbraio. “Bossi – si legge su Repubblica – avrebbe imposto al suo legale di rinunciare alla sua parcella e di svincolare i sei milioni di euro. In cambio Salvini avrebbe garantito al Senatur un "vitalizio" di 400 mila euro annui, e si sarebbe impegnato a non costituirsi parte lesa nei processi contro la famiglia Bossi”. Ma le cose non sarebbero andate proprio così. Dopo la campagna elettorale per le europee, la Lega va in rosso e quindi per Salvini al massimo a Bossi può possono essere garantiti 200mila euro l'anno, non un euro di più. La goccia che fa traboccare il vaso arriva il 10 ottobre, quando nella prima udienza della Lega contro i familiari di Bossi, il segretario si costituisce parte lesa. La reazione del Senatur non si fa attendere: Salvini viene denunciato e citato in giudizio per danni. Ed ora rischia anche una denuncia per truffa. Anche perché, spiega il legale di Bossi, "in questo modo l'agibilità politica di Bossi che gli era stata assicurata con 400mila euro l'anno è compromessa".

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