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Via libera del CdM al rifinanziamento delle missioni militari all’estero

Nonostante l’iniziale opposizione della Lega alla fine il Consiglio dei Ministri ha trovato un accordo. Il decreto prevede un risparmio di circa 200 milioni di euro e un rientro di 2078 soldati entro fine anno.
A cura di Antonio Palma
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Soldati in missione

Il Consiglio dei Ministri, riunito questa mattina, ha dato via libera al rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero. Ad annunciarlo è stato il Ministro della difesa, Ignazio La Russa, dichiarando in conferenza stampa "abbiamo appena votato all'unanimità il decreto che rifinanzia tutte le missioni internazionali".

Il voto unanime in CdM non era certo scontato, dopo che la Lega aveva mostrato la sua decisa contrarietà al provvedimento già a partire dal raduno di Pontida. Anche questa mattina il Carroccio ha chiesto un rinvio di oltre due ore dello stesso Consiglio, per ridiscutere il provvedimento in un vertice di maggioranza. Ieri intanto il Consiglio supremo di difesa, aveva chiarito che i contingenti militari impegnati nelle varie missioni all'estero dovevano essere ridefiniti “tempestivamente, tenuto conto degli sviluppi sul terreno”.

Il vero punto di contrasto nella questione è la missione italiana in Libia, che la Lega non vede di buon occhio soprattutto per il problema degli sbarchi dei profughi sulle nostre coste. Il Carroccio ne ha fatto una battaglia politica, promettendo al suo elettorato uno sganciamento dell’Italia dalla coalizione, con un recupero di diversi milioni di euro e la definitiva fine degli sbarchi di clandestini.

L’accordo tra i partiti di Governo, per il rifinanziamento delle missioni, prevede uno stanziamento di circa 700 milioni di euro anche a supporto degli ulteriori tre mesi di impegno in Libia concordati con la Nato. La Lega ha avuto in cambio del suo assenso che “dei 9950 militari attualmente impegnati, 2078 uomini rientreranno a casa entro fine anno" come ha ricordato il Ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, presente alla conferenza stampa. Il risparmio sarebbe di circa 200 milioni di euro ma La Russa ha tenuto a precisare che non vi è stato alcun taglio “ai costi della sicurezza dei nostri soldati, anzi abbiamo stanziato quindici milioni in più per loro".

Nel rifinanziamento ovviamente non vi è solo la Libia, dove peraltro non è previsto l’impiego di truppe di terra, ma anche tutte le altre 29 missioni all'estero in cui l’Italia è impegnata con un contingente di militari impiegati con diversi compiti operativi. Attualmente il contingente più numeroso è quello in Afghanistan, con 4.200 uomini, che è anche la missione a più alto rischio per i nostri militari e dove proprio qualche giorno fa è morto il caporal maggiore Gaetano Tuccillo.

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