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Veronica Panarello ritrova la memoria: paura dell’ergastolo?

A pochi giorni dall’udienza preliminare, Veronica Panarello – a sorpresa – cambia la sua versione dei fatti: un dietrofront per evitare l’ergastolo? Adesso, infatti, potrebbe chiedere il rito abbreviato.
A cura di Fabio Giuffrida
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27 anni, fragile, una mamma troppo giovane, con un passato difficile. Questa è Veronica Panarello, accusata di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, che ieri pomeriggio ha ammesso di aver adagiato nel canalone di Santa Croce Camerina il corpo del piccolo Lorys, dopo aver fatto di tutto per salvarlo. Insomma non ha ammesso l'omicidio ma ha cambiato, ancora una volta, la versione dei fatti. Resta da capire come sia possibile che l'indagata abbia ricordato tutto solo adesso, a distanza di un anno da quel maledetto giorno e a pochi giorni dall'udienza preliminare prevista per il 19 Novembre e poi rinviata al 20 per una questione di natura tecnica. Con questo improvviso dietrofront, la donna potrebbe chiedere il rito abbreviato, anziché affrontare il processo ordinario dinanzi alla Corte d'Assise di Siracusa, così da evitare l'ergastolo, qualora venisse condannata.

Una mamma fragile e troppo giovane

Dalle carte della Procura di Ragusa emerge un "problematico quadro psicologico" della Panarello che avrebbe tentato più volte di suicidarsi: il primo nel 2003 quando avrebbe "ingerito una dose di candeggina", l'altro nel 2004 quando avrebbe "tentato di impiccarsi utilizzando una manichetta in plastica lunga 11 metri". Avrebbe avuto anche una breve degenza per un TSO durante il quale avrebbe asserito di "essere stata violentata, nottetempo, da un infermiere del reparto" e, in un'altra occasione, la madre Carmela Anguzza ha riferito agli inquirenti che la figlia sarebbe stata vittima di una seconda violenza sessuale e di un tentato rapimento "poi sfociato in una denuncia penale con conseguente arresto del responsabile".

Segnalò anche la presenza di Denise Pipitone

All'età di 16 anni, inoltre, allertò le forze dell'ordine asserendo di aver visto la piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo l'1 Settembre 2004: "Mostrò eloquenti perplessità laddove si trattò di fornire gli elementi essenziali per l'identificazione degli aguzzini" scrive la Procura. I vicini di casa, invece, riferiscono che la donna, in questi anni, avrebbe rimproverato i figli con pesanti parolacce seguite talvolta da "rumori di oggetti (bicchieri e piatti) che venivano infranti". Un'amica, infine, ha ammesso che la Panarello guardava spesso una trasmissione televisiva riguardante "orribili fatti di cronaca realmente accaduti ed integralmente ricostruiti per l'occasione".

Veronica Panarello: "Sono sempre stata sola"

Veronica non ha avuto un rapporto idilliaco con la madre; la separazione dei genitori l'ha vissuta in modo traumatico ed è diventata una donna responsabile – con un figlio a carico – ad appena 17 anni. Era il 18 Giugno 2006 quando nasceva il piccolo Lorys, circondato dall'affetto della famiglia e di due genitori giovanissimi (Davide, infatti, è tre anni più grande di Veronica, ndr). Tutti la descrivono come una madre premurosa ma, forse, troppo fragile: la lontananza del marito le avrebbe pesato molto. Un'amica, infatti, ha riferito agli inquirenti che la Panarello le avrebbe confidato che "non andava d'accordo col marito" e che era stanca del fatto che lui "fosse sempre fuori per lavoro" e che, quando tornava, "non le dava alcuna mano nella gestione dei figli e della casa". "Sono sola come lo sono sempre stata!" aveva tuonato la Panarello in un colloquio in carcere con il marito Davide.

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