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Veronica Panarello confessa: “Lorys si è strangolato con le fascette”

Arriva la confessione di Veronica Panarello: “Lorys si è strangolato con le fascette. Io ho tentato di salvarlo ma, colta dal panico, ho nascosto il cadavere al mulino vecchio”. L’indagata, quindi, non ha confessato l’omicidio del figlio.
A cura di Fabio Giuffrida
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AGGIORNAMENTO ORE 23.55 – Al momento non si registrano dichiarazioni del difensore Francesco Villardita. Ha espresso "sgomento" Daniele Scrofani, avvocato di Davide Stival: "Di fronte a questo balletto di versioni, esprimiamo un sentimento di sgomento. Siamo abituati a questi cambi repentini e assoluti di versioni della signora Panarello. Davide ha diritto di sapere perché la sua famiglia è stata distrutta quella mattina del 29 Novembre. Abbiamo sempre creduto più alle immagini che alle parole della Panarello".

AGGIORNAMENTO ORE 23.30 – "Quest'ultima versione resa a pochi giorni dall'udienza preliminare è inverosimile e fuori da qualsiasi logica oltre che un ulteriore oltraggio alla memoria del piccolo Lorys. Ho il sospetto che queste dichiarazioni, completamente contraddittorie e destinate a ingenerare una preordinata confusione, preannuncino una richiesta di rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica. Mi auguro che, se fosse realmente lei l'assassina, confessi l'omicidio: sarebbe un gesto più dignitoso. Fossi l'avvocato della signora Panarello avrei serie difficoltà a crederle ancora dopo queste dichiarazioni" è il commento dell'avvocato di Antonella Panarello, Daniele Bocciolini. La sorella di Veronica Panarello non si costituirà all'eventuale processo contro la madre del piccolo Lorys.

AGGIORNAMENTO ORE 22.45 – L'udienza preliminare si terrà il 20 Novembre e non il 19, come precedentemente previsto. Secretati i verbali con le dichiarazioni di Veronica Panarello.

AGGIORNAMENTO ORE 22 – Il 29 Novembre sarà ricordata la morte del piccolo Lorys con una messa nella chiesa di Santa Croce Camerina e con un coro polifonico fortemente voluto dalla preside della scuola frequentata dalla vittima.

AGGIORNAMENTO ORE 21.15 – Davide non era a conoscenza della nuova versione dei fatti della Panarello: nel corso del colloquio in carcere, infatti, la moglie gli aveva soltanto riferito di "non aver accompagnato Lorys a scuola". Oggi, a Santa Croce Camerina, la donna – per non farsi immortalare da cameraman e fotografi – si è presentata con una coperta addosso, nascondendo il suo volto.

AGGIORNAMENTO ORE 19.40 – Veronica è appena uscita dalla Procura di Ragusa. Adesso si attendono le dichiarazioni del legale Francesco Villardita.

AGGIORNAMENTO ORE 19.11 – Non avrebbe detto tutta la verità fin da subito poiché avrebbe temuto di non essere creduta. Così, avendo provato a salvarlo in tutti i modi e colta dal panico, avrebbe deciso di gettarlo nel canalone, già morto. Il piccolo, quindi, sarebbe deceduto in casa e non al mulino vecchio.

AGGIORNAMENTO ORE 18.36 – Veronica Panarello, dopo aver trovato il figlio in fin di vita e dopo aver tentato di salvarlo, lo avrebbe caricato in macchina e poi adagiato nel canalone a Santa Croce Camerina. Avrebbe agito da sola, non ci sarebbe stato alcun complice; lo zainetto, invece, lo avrebbe gettato sulla strada che porta verso Donnafugata (dove ha partecipato a un corso di cucina).

AGGIORNAMENTO ORE 18.32 – "Ho tentato di salvarlo ma, colta dal panico, ho nascosto il cadavere" avrebbe dichiarato la Panarello non ammettendo, quindi, l'omicidio del figlio.

AGGIORNAMENTO ORE 18.18 – Secondo fonti qualificate, Veronica Panarello avrebbe confessato che il figlio sarebbe morto giocando con delle fascette elettriche che gli avrebbero cagionato la morte. Si sarebbe trattato, dunque, di un incidente avvenuto al suo ritorno a casa, subito dopo aver accompagnato il figlio più piccolo alla ludoteca di Santa Croce Camerina.

AGGIORNAMENTO ORE 17.30 – Gli inquirenti e Veronica Panarello sarebbero all'interno della Procura di Ragusa.

Veronica Panarello si trova a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, con gli inquirenti. E' uscita – a sorpresa – dal carcere di Agrigento, nel quale è reclusa da mesi , per tornare sul luogo del delitto. Con lei dovrebbe esserci anche l'avvocato Francesco Villardita. La donna, infatti, alcune ore fa, è andata al canalone del vecchio mulino (luogo in cui il cacciatore Orazio Fidone ha ritrovato alle 16.50 il corpo del piccolo Lorys) e successivamente nella sua abitazione a Santa Croce Camerina dove – secondo l'accusa – la vittima sarebbe stata uccisa con delle fascette da elettricista. Ma la notizia più importante è che stanno proseguendo le ricerche dello zainetto all'interno del quale si nasconderebbe l'arma del delitto, quelle fascette che avrebbero ucciso il piccolo Lorys. Secondo fonti qualificate, però, lo zainetto non sarebbe stato trovato: le indicazioni della Panarello non avrebbero consentito agli inquirenti di ritrovare, fino ad ora, lo zainetto della vittima.

Lo zainetto non è stato trovato

Si tratta della seconda uscita dal carcere per Veronica Panarello. La prima risale allo scorso 7 Agosto quando l'indagata si è recata al cimitero di Santa Croce Camerina per pregare sulla tomba del figlio. 50 minuti nei quali – come emerge dalle carte della Procura – dopo aver iniziato a piangere, ha esclamato: "Tornerò libera, gliela faccio pagare a chi è stato. Torno alla prossima e torno libera!"Nei giorni scorsi, in un interrogatorio fiume, la Panarello avrebbe confessato agli inquirenti di "non aver portato Lorys a scuola" ma di non averlo ucciso lei: dunque, al suo rientro a casa, è ipotizzabile che il figlio fosse già morto (qualora non fosse stata lei ad ucciderlo). Intanto si attende l'udienza preliminare fissata per il 19 Novembre e poi rinviata al giorno successivo per questioni di natura tecnica: proprio in quell'occasione dovrebbe terminare il "silenzio stampa" dell'avvocato Villardita che in questi giorni non ha ancora chiarito quale sia la nuova posizione ufficiale della sua assistita.

Le contraddizioni di Veronica Panarello

La Corte di Cassazione ha confermato la custodia cautelare in carcere dell'indagata poiché i gravi indizi di colpevolezza sarebbero stati supportati dagli "spostamenti dell'indagata accertati tramite videoriprese delle telecamere pubbliche e private", dal "mancato arrivo a scuola del bambino mentre l'indagata ha continuato ad affermare di averlo accompagnato a scuola" e dalla "localizzazione della Panarello tra le 9.25 e le 9.36 di quella mattina in zona prossima a quella in cui è stato trovato il cadavere". A questo si aggiunge il "ritrovamento a casa della Panarello di fascette di plastica del tipo di quelle utilizzate per strangolare il bambino" e tutte le "menzogne dell'indagata nella ricostruzione dei suoi spostamenti". La donna, adesso, potrebbe scegliere il rito abbreviato così da evitare l'ergastolo, qualora venisse condannata.

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