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Uccide la figlia disabile e si spara in bocca davanti alla moglie: “Elisa sarebbe rimasta sola”

La disperazione per il futuro della figlia alla base della tragedia familiare che ha sconvolto Meldola, in Emilia-Romagna. Un uomo di 73 anni ha ucciso la figlia disabile e poi ha tentato il suicidio davanti alla moglie, a sua volta malata.
A cura di Biagio Chiariello
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“Che futuro potrà avere mia figlia disabile quando io e mia moglie non saremo più in grado di assisterla?”. Questo deve aver pensato Francesco Giacchini, 73 anni, operaio in pensione, che ieri ha ucciso la figlia Elisa, 44 anni, cerebrolesa dalla nascita ed epilettica, con un colpo di pistola alla testa. È l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti sull’origine della tragedia che ha colpito Meldola, nel forlivese. Dopo l’omicidio, l’anziano ha rivolto verso se stesso l'arma (Smith&Wesson calibro 38 regolarmente detenuta)  e ha sparato nuovamente. Lo ha fatto davanti alla coniuge, Severina Severi, 70enne. La donna è stata la prima a prestargli soccorsi, prima di chiamare aiuto. Ora è ricoverato al Bufalini di Cesena in condizioni disperate.

I motivi del folle gesto

Secondo gli investigatori, il folle gesto sarebbe da ricercare nelle preoccupazione del padre di Elisa, che da tempo aveva capito come lui e la moglie stessero invecchiando ed avessero problemi di salute. Per loro era sempre più difficile prendersi cura della figlia disabile. In altre parole, Francesco Giacchini non reggeva più quella vita. “Ma non c’è alcun motivo economico dietro questo gesto – sottolinea il capitano dei carabinieri Filippo Cini –. Il fatto è che il padre era arrivato a un punto di rottura da un punto di vista psicologico”. Nelle ultime settimane, le condizioni di salute di Severina sono  peggiorate. La donna è stata operata e nei prossimi giorni deve cominciare una terapia. “Forse Francesco – confessa un amico di famiglia a il Resto del Carlino– ha avuto paura che Elisa rimanesse sola, un giorno, quando né lui né la moglie non ci sarebbero più stati. Per anni padre e madre hanno assistito la loro Elisa, che chiamavano ‘la nostra bambina’, con grande amore. Forse è arrivata un po’ di stanchezza. Di senso del vuoto”.

L'uomo ha tentato il suicidio

Ieri, poi è accaduto l’impensabile. Ogni mattina un pulmino passava per portare Elisa al centro socio riabilitativo. Quando la madre si è accorta che la figlia non era stata accompagnata sul mezzo, ha chiesto il motivo al marito che le ha semplicemente risposto che la figlia non sarebbe andata a scuola quel giorno. La 70nne è così scesa in garage e si è trovata davanti il marito che, dopo poche parole, ha tentato il suicidio.

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