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Troppi bimbi stranieri in classe, a Monfalcone due scuole decidono di espellerli e mandarli fuori città

Due istituti omnicoprensivi di Monfalcone espelleranno da scuola decine di bambini stranieri per effetto di una convenzione siglata con il comune a trazione leghista guidato dal sindaco Anna Maria Cisint. La convenzione prevede che gli istituti aderenti possano ospitare nelle proprie classi studenti di origine straniera per un tetto massimo pari al 45%, oltre il quale i bambini vanno dirottati in altre scuole limitrofe.
A cura di Charlotte Matteini
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Due istituti omnicoprensivi di Monfalcone, gli unici due istituti della città, espelleranno da scuola decine di bambini stranieri per effetto di una convenzione siglata con il comune a trazione leghista. La convenzione prevede che gli istituti aderenti possano ospitare nelle proprie classi studenti di origine straniera per un tetto massimo pari al 45%, oltre il quale i bambini vanno dirottati in altre scuole limitrofe. "La motivazione ufficiale dei due Istituti è che la decisione è stata presa per contrastare il fenomeno delle classi ghetto, ma a conti fatti all’inizio del prossimo anno scolastico ci saranno 60 bambini che non potranno andare all’asilo", spiega Radio Popolare. Secondo quanto si apprende, il sindaco leghista Anna Maria Cisint ha spiegato che l’accordo prevede anche l’impiego di nuovi scuolabus per accompagnare i bimbi esclusi da Monfalcone nelle scuole dei comuni limitrofi.

Cristiana Morsolin, consigliere comunale della lista civica “La sinistra per Monfalcone”, intervistata da Radio Popolare, critica la decisione dei due istituti omnicomprensivi nonché la convenzione del comune:

Cosa è successo a Monfalcone? C’è stato un annuncio: non oltre il 45% di studenti stranieri. Come è la situazione?

Più che un annuncio è stato un accordo di programma tra i dirigenti scolastici e il sindaco. Questo ha determinato di fatto l’esclusione di un’ottantina di bambini iscritti alle scuole materne, andando anche a gravare sulle sezioni già in essere delle materne. Da quanto sembra stanno aumentando questo tetto perchè non riescono a formare tutte le sezioni.

Questo provvedimento partirà già da settembre in questi due istituti che hanno fatto la convenzione col Comune?

Sì sì, tutte le scuole materne nei due istituti scolastici, ma c’è già in previsione di fare lo stesso anche per la scuola primaria e poi anche per le scuole medie.

Lei, da consigliera comunale, come commenta questa convenzione? cosa comporterà per il futuro scolastico dei bambini?

Credo che questa sia una cosa vergognosa. Se andiamo anche a vedere i bambini che sono rimasti fuori, hanno tutti nomi bengalesi. È stata fatta una scelta in base ad un criterio che non abbiamo capito. Questo è molto grave. Spero, siccome la CGIL ha annunciato un ricorso e anche noi faremo delle azioni con il Garante regionale dell’Infanzia, che si ritorni immediatamente indietro, anche perchè i posti per questi bambini che vivono a Monfalcone ci sono e non si deve fare campagna elettorale e speculare sui bambini che vivono nella nostra città.

Dall’amministrazione dicono che è per evitare le classi ghetto. Loro giustificano la cosa come se fosse un miglioramento dell’integrazione. Perché invece non è così secondo voi?

Le conseguenze sull’integrazione sono facili da individuare. Questi bambini non frequenteranno la scuola materna, quindi non avranno la possibilità di conoscere altri bambini della loro età e di altre origini. Avranno quindi la difficoltà della lingua e il fatto che non si vogliano creare classi ghetto è un’ulteriore speculazione su questi bambini, perchè il sindaco ha detto che possono tranquillamente rivolgersi a Fincantieri, dimostrando così di non essere il sindaco di tutti.

La sindaca ha detto che quelli che sforano il tetto del 45% saranno mandati nei Comuni limitrofi, che lei ha già avvisato. Lei sa nulla di questo?

Questa è una cosa assurda. La scuola materna è una scuola di prossimità e quindi di vicinato. Non mi sembra che gli altri comuni, giustamente, abbiano intenzione di accogliere questi bambini, ma soprattutto – visto che ci sono i posti – non si capisce perchè non possano frequentare le scuole materne a Monfalcone, dove se vengono a mancare questi bambini chiudono alcune sezioni, con perdita anche di insegnanti e di posti di lavoro. Poteva chiedere, visto che sicuramente c’è una quota di stranieri molto elevata, che venissero fatte più sezioni.

Salvini appoggia la decisione

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini plaude all'iniziativa del sindaco di Monfalcone: "Bravo il sindaco (leghista) di Monfalcone, occorre rispettare un limite massimo di bimbi stranieri per classe", ha scritto il ministro dell'Interno su Facebook.

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