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Tolta la bimba ai genitori-nonni piemontesi: “La piccola vivrà con la nuova famiglia”

La Corte d’Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bambina che era stata allontanata dai genitori di Casale Monferrato (75 anni lui, 63 lei) a pochi mesi dalla nascita. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia.
A cura di Susanna Picone
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Nuova pronuncia dei giudici di Torino sulla vicenda della bambina nata nel 2010 da una coppia di Casale Monferrato, Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano, e poi allontanata dai suoi genitori (75 anni lui e 63 lei, tanto da essere ribattezzati “genitori-nonni”) pochi mesi dopo la nascita. La Corte d'Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bambina che già dal 2013 non ha contatti con i suoi genitori biologici. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia che era stata ritenuta non in grado di badare alla bambina: la bimba contesa, dunque, resterà con i genitori adottivi.

Accolta la richiesta del curatore speciale della bambina

Il caso è stato discusso dalla sezione minorile della Corte d'appello per iniziativa della Cassazione, che aveva chiesto una nuova pronuncia dei giudici. La Corte ha accolto quindi la tesi del procuratore speciale della piccola che aveva chiesto ai giudici di confermare la sentenza di adottabilità e chiudere questo doloroso capitolo giudiziario: non si può, in sostanza, ricucire il cordone ombelicale reciso dalla giustizia tra i coniugi Deambrosis e la loro bambina, che non può essere restituita alla famiglia naturale perché “ormai l’abbandono fa parte della sua storia, anche senza che la coppia ne abbia colpa”. Un abbandono nei fatti, insomma, che rende impossibile tornare indietro.

Caso genitori-nonni: nel 2016 Cassazione sentenziò che la legge non mette limiti età

L'avvocato della coppia di Casale Monferrato, Adriana Boscagli, ha fatto sapere che intende impugnare il provvedimento. Uno spiraglio di speranza per i “genitori-nonni” si era aperto nel giugno del 2016 quando la Cassazione aveva dato ragione al loro ricorso sottolineando che la legge non prevede limiti d'età per chi intende generare un figlio. La Suprema Corte aveva quindi rinviato la questione alla Corte d’appello, che però oggi ha confermato l’adottabilità della piccola.

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