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Tav, scontro Alessandro Di Battista-Salvini: “Se Lega la vuole torni con Berlusconi e non rompa”

Alessandro Di Battista va all’attacco del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, sulla Tav: “Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro tornasse da Berlusconi e non rompesse i coglioni”. Il leader della Lega replica: “Serve agli italiani”. Interviene anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Decisione dopo analisi costi-benefici”.
A cura di Stefano Rizzuti
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È ancora scontro all’interno delle due forze di governo sulla Tav. Rimane fermamente contro l’alta velocità il Movimento 5 Stelle, come ribadisce in un messaggio colorito l’ex deputato Alessandro Di Battista, a margine di un incontro elettorale a Chieti, insieme a Luigi Di Maio: “Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro tornasse da Berlusconi e non rompesse i coglioni”. Di Battista precisa ancora: “Questa storia che siamo per il no alle infrastrutture è una bugia. Noi siamo favorevoli all’alta velocità Pescara-Roma, Palemo-Catania, Roma-Matera, vogliamo investire su un'autostrada decente Asti-Cuneo, nella metropolitana di Torino e nei porti di Trieste e Genova. Per noi un Paese riparte dalle infrastrutture, ma quelle giuste per i cittadini e i pendolari”. Per Di Battista, quindi, la Lega potrebbe tornare da Berlusconi per realizzare la Tav: in quel caso “nemici come prima”, afferma l’ex deputato M5s sostenendo che per lui l’alta velocità Torino-Lione è una “stronzata”.

Immediata la replica di Matteo Salvini, durante un comizio a Giulianova: “La Tav non serve a Salvini. Se si viaggia più veloce, serve agli italiani. Ci sono ingegneri, operai, imprenditori, pendolari, italiani che non vedono l'ora che i lavori ripartano. Faremo tutto il possibile perché sia così, ridimensionando il progetto, tagliando megastrutture, tagliando sprechi per investirli in altro, però dal mio punto di vista lasciare a metà un'opera non ha mai senso”. Per Luigi Di Maio, però, sulla Tav “il discorso è chiuso: finché il M5s sarà al governo il cantiere non inizierà”.

Interviene anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Sulla Tav ho preso un impegno a nome del Governo: di procedere alla decisione finale non sulla base di sensibilità personali o di una singola forza politica. Il contratto di governo prevede una ‘revisione’ del progetto. Abbiamo interpretato questa clausola quale necessità di procedere all'analisi costi-benefici e di riservarci la decisione all'esito di questa valutazione finale che contemplerà tutte le implicazioni tecniche, economiche, sociali. Il Governo saprà assumersi la responsabilità politica di questa decisione nel rispetto e nell'interesse di tutti i cittadini. Renderemo trasparenti i risultati in modo che tutti gli italiani possano conoscere le motivazioni della nostra decisione”.

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