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Taglio pensioni d’oro, scontro tra M5S e Lega. Di Maio: “Chi non vuole rispettare il contratto di governo, lo dica”

Scontro tra Movimento 5 Stelle e Lega sul taglio delle pensioni d’oro: “Non voglio entrare in uno scontro, ma nel contratto di governo abbiamo scritto che vogliamo tagliare le pensioni d’oro: se qualcuno vuol dire che il contratto non si deve attuare lo dica chiaramente, altrimenti si va avanti”, ha dichiarato il vicepremier Di Maio dal Cairo.
A cura di Charlotte Matteini
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Scontro tra Movimento 5 Stelle e Lega sul taglio delle cosiddette "pensioni d'oro". Nella mattinata di oggi, il consigliere economico di Matteo Salvini, Alberto Brambilla, ha dichiarato, in relazione alla proposta avanzata da Itinerari previdenziali pubblicata dal quotidiano La Repubblica, che il ricalcolo contributivo delle pensioni superiori ai 4mila euro, 80mila euro lordi annui, proposto dai 5 Stelle non sarebbe la soluzione migliore. Nel suo studio, Brambilla ha spiegaton che sarebbe meglio chiedere agli italiani un contributo straordinario di solidarietà di tre anni per sostenere la non autosufficienza e l’occupazione di giovani, over 50 e donne e dunque non operare un taglio orizzontale indiscriminato.

Lo studio critica fortemente il taglio penstastellato, perché andrebbe a incidere soprattutto sugli assegni di anzianità di chi ha versato i contributi per 40 anni e oltre: "Questo potrebbe causare qualche problema all’elettorato della Lega", si legge. Nel documento, inoltre, viene anche bocciata la proposta relativa all'utilizzo del gettito proveniente dalle decurtazioni per finanziare il la “pensione di cittadinanza” da 780 euro al mese e secondo l'economista Brambilla, la soluzione prospettata nella proposta di legge anziché “smontare la Fornero” la rafforzerebbe “in peggio aumentandone la rigidità".

Immediata e piccata la replica del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio: "Non voglio entrare in uno scontro, ma nel contratto di governo abbiamo scritto che vogliamo tagliare le pensioni d’oro: se qualcuno vuol dire che il contratto non si deve attuare lo dica chiaramente, altrimenti si va avanti. Sia chiaro che agiamo su persone che prendono dai 4 mila euro netti in su, se non hanno versato i contributi eelativi agli assegni, eppure si stanno trattando queste persone come disperati che adesso dobbiamo andare a salvare”.

"Non mi risulta ci sia nessuno contrario a taglio delle pensioni da 5mila euro, come previsto dal contratto di governo. Sulle pensioni la posizione mi risulta essere sempre la stessa: per i trattamenti sopra i 5mila e non coperti da contributi l’obiettivo è riportarli al montante contributivo, come previsto. Smentisco chi parla di tassazione a partire dai 2mila euro, come sostiene Brambilla: è una cosa che non è prevista da nessuna parte. Brambilla è un esperto che ascoltiamo con piacere ma non ha alcun ruolo interno alla Lega, tantomeno al governo: sul tema delle pensioni d’oro non c’è alcuna polemica con M5s. Vale quanto stabilito nel contratto di governo”, ha spiegato il leghista Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera.

"La proposta di legge presentata alla Camera, sottoscritta dai capigruppo Lega e M5s, è ovviamente modificabile in Parlamento in modo trasparente. Ad esempio credo si possa correggere il tetto passando dall’intervento dai 4mila euro ai 5mila, come previsto dal contratto. Inoltre credo si debba rimodulare le modalità dell’intervento sulle pensioni di chi ha versato i contributi corrispondenti”, conclude Borghi.

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