Quali sono le 4 linee ferroviarie diventate Patrimonio dell’Umanità (una passa anche in Italia)

In un mondo attraversato da migliaia di ferrovie, solo quattro sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e ciascuna racconta una storia di coraggio, tecnica e paesaggi mozzafiato. Non sono solo binari e treni: sono percorsi che hanno trasformato per sempre territori, fatto crescere comunità e lasciato un segno indelebile nella cultura locale. Dalla ferrovia Semmering in Austria alla Mountain Railways in India, fino alla ferrovia Retica che passa anche in Italia e alla ferrovia Trans-Iraniana, ecco le quattro ferrovie più suggestive del mondo.
Ferrovia del Semmering, Austria
Arrampicarsi tra le Alpi a bordo di un treno che percorre la ferrovia del Semmering significa attraversare un’opera ingegneristica che ha cambiato la storia del trasporto montano. La ferrovia del Semmering, costruita tra il 1848 e il 1854 per collegare inizialmente Vienna a Trieste, fu uno dei primi esempi al mondo di ferrovia di montagna, un progetto ambizioso che riuscì a unire valli alpine scoscese senza rinunciare alla sostenibilità. Nel 1998 è stata iscritta nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità per il suo valore ingegneristico e culturale: un elemento chiave del progetto fu la capacità di superare un dislivello di oltre 400 metri. Sul tracciato di 41 chilometri si ergono 14 gallerie, 16 grandi viadotti in pietra e oltre cento incredibili ponti, costruiti con una precisione sorprendente per l’epoca. Questo percorso non solo ha risolto una difficile barriera geografica, ma ha aperto le montagne al turismo: lungo la ferrovia sono stati costruiti ville, hotel e resort, trasformando il Semmering in una località di villeggiatura. Le strutture stesse, realizzate in pietra e mattoni, mostrano un’estetica armoniosa, i viadotti si integrano con la roccia e gli edifici delle stazioni dialogano con il paesaggio alpino, offrendo un esempio di architettura romantica e tecnica.

Mountain Railways of India
Salire a bordo delle ferrovie di montagna indiane è come tornare indietro nel tempo, tra curve a zig-zag, viadotti sospesi e panorami che sembrano dipinti. Le ferrovie di montagna dell’India comprendono tre linee storiche: la Darjeeling Himalayan Railway, la Nilgiri Mountain Railway e la Kalka–Shimla Railway. Iscritte nel 1999 come patrimonio dell'umanità, queste linee rappresentano una fusione tra la sfida geografica delle colline indiane e soluzioni tecniche molto avanzate per l’epoca. La Darjeeling Railway, inaugurata alla fine dell’800, si arrampica su pendii ripidi grazie a tornanti e tratte a zig‑zag, permettendo alla locomotiva di guadagnare quota su terreni limitati e offrendo dei panorami davvero originali. La Nilgiri Mountain Railway, invece, impiega un sistema a cremagliera (rack) per superare pendenze molto elevate nei suoi 46 chilometri, toccando quota 2.200 metri. La Kalka‑Shimla Railway, costruita più tardi (verso il 1903), attraversa centinaia di ponti e numerose gallerie per collegare la pianura alla città di Shimla, che era la capitale estiva del Raj britannico. Queste ferrovie non sono solo mezzi di trasporto, nel corso del tempo hanno favorito il turismo, lo sviluppo economico delle vallate montane e la coesione tra comunità prima troppo lontane tra loro. L’esperienza di viaggio rimane affascinante anche oggi grazie a carrozze d’epoca, motori a vapore, e panorami che sembrano usciti da un dipinto, che testimoniano un’epoca in cui l’ingegneria ferroviaria era una vera avventura umana.

Ferrovia Retica – Albula e Bernina, Svizzera / Italia
La ferrovia Retica, con le sue linee Albula e Bernina, è diventata patrimonio dell’UNESCO nel 2008 grazie al suo straordinario valore tecnico e culturale. Costruita nei primi decenni del Novecento, questa ferrovia ha trasformato la vita nelle Alpi centrali, collegando villaggi isolati e aprendo la montagna al turismo e all’economia. Il tratto dell’Albula si estende per 67 km, con 42 gallerie e 144 viadotti, mentre la Bernina copre 61 km con 13 tunnel e 52 ponti, raggiungendo altitudini elevate senza ricorrere alla cremagliera. Ciò che impressiona a livello ingegneristico è come tecnici e architetti abbiano saputo costruire senza distruggere. Infatti, i ponti in pietra, le gallerie scavate nella roccia e le curve dialogano perfettamente con il paesaggio alpino, creando un’opera che sembra quasi scolpita nella montagna. La ferrovia ha avuto un impatto sociale duraturo, migliorando i collegamenti per gli abitanti delle valli, facilitando lo scambio culturale tra Svizzera e Italia (fino a Tirano) e contribuito allo sviluppo turistico di località come St. Moritz e Poschiavo.

Ferrovia Trans-Iraniana
Attraversare l’Iran lungo la Trans-Iraniana significa affrontare un viaggio epico, tra montagne imponenti, deserti e foreste. La Trans‑Iranian Railway, completata nel 1938, è stata inclusa tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 2021. È una delle linee più lunghe e ambiziose al mondo. Con i suoi 1.394 km, collega il Mar Caspio al Golfo Persico attraversando catene montuose, altipiani, foreste, fiumi e deserti. La costruzione fu interamente finanziata con risorse iraniane, evitando ricorsi al capitale straniero, una scelta politica e tecnica che testimonia la volontà di autonomia nazionale. Dal punto di vista ingegneristico, si tratta di un progetto davvero impressionante: sono stati realizzati 174 grandi ponti, 186 ponti minori e 224 gallerie, di cui 11 spirali, tutti realizzati per superare le difficoltà del terreno montuoso, come pendenze e rocce. Il percorso attraversa quattro zone climatiche diverse, il che rende l’opera ancora più complessa dal punto di vista progettuale. Questa ferrovia ha segnato un passaggio cruciale nella modernizzazione dell’Iran, oltre a collegare regioni remote e promuovere lo sviluppo economico, ha stabilito una rete essenziale per il trasporto, il commercio e gli scambi culturali. Le stazioni lungo la linea combinano stili architettonici locali con elementi occidentali, testimoniando un dialogo tra tecniche moderne e tradizione persiana.
