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Natale 2023

Ricercare la felicità con gli addobbi di Natale, perché ogni anno si decora casa sempre più presto

I negozi si riempiono di decori natalizi già a novembre, se non addirittura a fine ottobre, e le case vengono addobbate sempre prima. Si può davvero misurare il livello di gioia personale sulla base del momento in cui si decide di decorare casa? Le risposte di un esperto di Neuromarketing.
Intervista a Prof. Vincenzo Russo
Coordinatore Centro di Ricerca di Neuromarketing “Behavior and Brain Lab IULM”
A cura di Annachiara Gaggino
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Succede da un giorno all'altro, il periodo di Halloween si chiude e i negozi si riempiono di decori natalizi. "Passata una festività se ne fa un'altra", si potrebbe dire. La vendita di addobbi per Natale negli anni è stata anticipata sempre di più; la tradizione per cui l'albero si decora l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata (il 7 dicembre, a Sant'Ambrogio per i milanesi), ormai è superata, le case si riempiono di luci già da novembre in un'atmosfera artefatta che ci accompagna fino all'Epifania. A questo si aggiunge la diffusione di fantomatiche ricerche che affermano quanto siano in realtà più felici le persone che sentono in anticipo la frenesia del natale: prima si desidera addobbare casa, maggiore è la felicità intrinseca della persona. Ma è davvero così? Si può davvero misurare il livello di gioia personale sulla base del momento in cui si decide di decorare casa?

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La crisi sociopolitica attuale anticipa il Natale

"Non mi stupisce si anticipi sempre di più la voglia di sentire l'atmosfera natalizia, soprattutto nei momenti di particolare crisi", racconta a Fanpage.it il Dott. Vincenzo Russo, professore di Psicologia dei consumi e Neuromarketing all'Università Iulm. "Oggi viviamo una sorta di poli-crisi, non legata a un particolare fenomeno, ma da plurimi: le due guerre, l'inflazione, l'aumento dei prezzi, la mancanza di certezza sul futuro. Sono tutti elementi che contribuiscono a uno stato di totale sfiducia nei confronti del mercato e la reazione istintiva è quella di aggrapparsi alle certezze". La dimensione natalizia, dunque, che richiama un ambiente ricco di calore, familiare, caratterizzato dagli affetti è l'atmosfera che si vuole ricreare e che, di fatto, il mercato cavalca.

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Gli escamotage del marketing per indurre all'acquisto

"Non siamo macchine pensati che si emozionano, ma macchine emotive che pensano", scriveva Antonio D'Amasio ne "L'Errore di Cartesio". Ed è questo quello su cui si punta, suscitare un'emozione positiva che porti il singolo a sentire la necessità di ricreare ricordi felici. Il cervello degli esseri umani è predisposto per essere prima emotivo e poi razionale ed esistono una serie di meccanismi che hanno una potente capacità attrattive dal punto di vista emotivo e che induce le persone a reagire in un certo modo. Il mercato sfrutta una serie di escamotage per indurre un bisogno, come il meccanismo della scarsità o il gioco dell'emulazione. "Interviene il trucco della simpatia/autorità, vedendo un personaggio particolarmente noto come un influcer addobbare casa si è indotti ad emularlo– prosegue Vincenzo Russo – "In più, riuscire a comunicare che comprare prima permette di avere maggiore disponibilità di prodotto, magari a un prezzo anche più conveniente, allora si spinge le persone a fare acquisti subito. Questo perché siamo prevedibilmente irrazionali, e quindi macchine emotive che pensano". E quindi promuovendo un comportamento natalizio anticipato, portando sugli scaffali dei negozi le decorazioni già ai primi di novembre, il guadagno è più che netto.

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Decorare casa prima rende davvero felici?

Ma oltre ai ricavi che si possono ottenere anticipando le vendite di addobbi, è indubbio che il singolo sia attratto da questo periodo. Da sempre il Natale è stato visto come un momento di serenità e di gioia, un'occasione per stare con i propri cari, sicuramente una strategia di marketing, ma che è talmente radicata nell'immaginario collettivo da risultare reale. "Dopo la pandemia l'attenzione è tornata sulle relazioni interpersonali e le occasioni di socialità rappresentano un sentimento di felicità. Sono diventate un'esigenza, e di conseguenza un trend di consumo", ha spiegato Vincenzo Russo. In relazione alle festività natalizie si può dire che la riscoperta dell'essenziale che si è avuta dopo il periodo pandemico abbia trovato particolare eco. "Affermare che chi decora prima è più felice è un po' una forzatura. Piuttosto, chi decora prima cerca la felicità, servendosi del Natale per ricreare una dimensione di serenità", ha concluso Russo.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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