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Cosa mangiare al cenone di Capodanno 2024: i piatti portafortuna per il nuovo anno

Per avere prosperità nel nuovo anno bisogna cominciare dalla tavola del 31 dicembre. Anche a Capodanno 2024 non possono mancare lenticchie, melagrana e uva, cibi portafortuna immancabili al cenone di San Silvestro.
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Capodanno 2024 si avvicina e dunque bisogna cominciare a pensare a cosa portare in tavola per il tradizionale e immancabile cenone del 31 dicembre. Non c'è Paese del mondo che non abbia le sue tradizioni, legate alla serata che chiude l'anno, quella di San Silvestro. Ovunque si è soliti cucinare delle pietanze in particolare e l'Italia non è da meno, in quanto a usanze culinarie.

Da nord a sud del Paese ci sono alcuni cibi che non possono assolutamente mancare. Basti pensare al cotechino con le lenticchie, che viene cucinato soprattutto perché considerato di buon auspicio per la crescita economica. Ma ce ne sono anche molti altri: melagrana, peperoncino, uva. Sono tutti simbolo di prosperità e buona sorte, dunque perfetti per accogliere l'anno nuovo all'insegna della fortuna.

1. Lenticchie

Le lenticchie in Italia simboleggiano i soldi: la loro forma tonda e schiacciata ricorda infatti delle piccole monete. Per questo mangiarne in abbondanza al cenone di Capodanno assicurerebbe ricchezza economica: ogni chicco corrisponderebbe a una moneta quindi, più se ne mangiano e meglio è. Da non sottovalutare poi che le lenticchie, così come i legumi in generale, sono ricche di proteine e carboidrati: forniscono quindi energia e sono povere di grassi, contengono inoltre sali minerali, vitamine del gruppo B, e fibra alimentare. Per il cenone di Capodanno 2024, oltre ad accompagnarle al cotechino, potete mettere le lenticchie crude in piccoli sacchetti di tulle, magari rossi o oro, e utilizzarle come decorazione per la tavola o come segnaposto.

Origini e tradizione: le origini di questo rito propiziatorio sono antiche. Le lenticchie sono il primo legume coltivato da Greci e Romani e fu proprio nell'antica Roma che nacque l'usanza di mangiare le lenticchie a San Silvestro. Inoltre, all'inizio del nuovo anno era tradizione regalare una borsa di cuoio, chiamata scarsella, piena di lenticchie che doveva essere legata alla cintura come auspicio di ricchezza per tutto l'anno.

Lenticchie, simbolo di ricchezza
Lenticchie, simbolo di ricchezza

2. Riso

Anche il riso qui in Italia, così come le lenticchie, rappresenta abbondanza e ricchezza per l'anno che sta arrivando. Ne esistono diverse tipologie: parboiled, basmati, venere, integrale, si tratta di un alimento saziante e altamente digeribile, ricco di vitaminaB. Se non avete intenzione di utilizzarlo come ingrediente per le ricette del cenone di San Silvestro, potete spargerne qualche manciata sul tavolo, oppure sistemarlo in piccole ciotoline di cristallo o abbinate alla vostra tavola di Capodanno, come buon auspicio. Con il riso potete poi realizzare un vero e proprio portafortuna, ideale soprattutto se a cena avete ospiti scaramantici o attenti alle tradizioni: mettete 7 chicchi di riso e 7 chicchi di melagrana in un sacchetto di panno verde e sistemateli sul tavolo come decorazioni. In alternativa, potete semplicemente mettere una manciata di riso in tasca.

Origini e tradizione: per il riso non c'è una vera e propria tradizione legata al cenone di Capodanno, viene però considerato un alimento che simboleggia l'abbondanza, molto legato al lancio del riso che avviene durante i matrimoni come portafortuna, simbolo di abbondanza e fertilità. Usanza che veniva praticata già al tempo degli antichi romani: il riso fu scelto al posto di un altro cereale, il grano, in quanto meno costoso e alla portata di tutti.

in foto: ciotola di riso, simbolo di fertilità
in foto: ciotola di riso, simbolo di fertilità

3. Carne di maiale

Anche la carne di maiale è tra i cibi portafortuna da mangiare a Capodanno, che sia sotto forma di costolette, polpette o del tradizionale cotechino, non dovrebbe mancare sulla tavola del 31 dicembre, soprattutto se siete scaramantici. Il maiale è uno degli animali simbolo della civiltà contadina, rappresenta infatti l'abbondanza: "del maiale non si butta via nulla", inoltre è un animale facile da allevare, ha un buon prezzo e la sua carne è davvero squisita.

Origini e tradizione: in alcune nazioni, come Portogallo, Spagna, Ungheria, Austria e Cuba, il maiale è simbolo di progresso perché non cammina mai all'indietro. In Ungheria si è soliti mangiare il maialino con una mela in bocca; in Austria, invece, toccare un maialino la sera del 31 dicembre porterebbe fortuna tutto l'anno: in alcuni ristoranti viennesi c'è infatti l'usanza di far pascolare dei maialini tra i tavoli.

Carne di maiale, simbolo di abbondanza
Carne di maiale, simbolo di abbondanza

4. Peperoncino

Il peperoncino, rigorosamente rosso come il famoso cornetto portafortuna napoletano, è fondamentale per scacciare il malocchio.  Il peperoncino era inoltre utilizzato fin dai tempi dei Maya e degli Aztechi come rimedio medicinale: contiene infatti capsaicina, che è un potente lenitivo e analgesico, oltre a oli essenziali, flavonoidi e minerali come ferro e calcio, oltre alla vitamina C. In cucina potete quindi utilizzarlo per speziare i vostri piatti del cenone oppure potete utilizzarli come elemento decorativo per la tavola.

Origini e tradizione: in Italia la tradizione di mangiare peperoncino a Capodanno è legata al suo effetto scaramantico dovuto non solo al colore rosso, ma anche alla sua forma appuntita che ricorda il cornetto rosso diffuso a Napoli per scacciare invidie e guai: un potente amuleto quindi che non può mancare sulla tavola del cenone del 31 dicembre

Peperoncino portafortuna
Peperoncino portafortuna

5. Bietola

La bietola, così come le verdure di colore verde come spinaci, verza, zucchine e broccoli, ricordano il verde dollaro e vengono consumate per il cenone di San Silvestro soprattutto in Germania, Stati Uniti e Irlanda come simbolo di ricchezza e abbondanza. La bietola può essere preparata come contorno, ideale da abbinare a pietanza grasse in quanto aiuta a bilanciare i sapori: si tratta infatti di una verdura ricca di acqua e priva di grassi. Se poi non riuscite ad inserirle nel menù di Capodanno, potete utilizzarle per realizzare un originale centrotavola: unite alcune foglie di bietola a dei fiori e mettetele in un vaso, formerete così un bouquet decorativo che sorprenderà i vostri ospiti.

Origini e tradizione: riguardo alla bietola come alimento portafortuna, l'origine è da ricondurre semplicemente alla foglia verde della pianta che ricorda il colore dei cosiddetti "verdoni", come volgarmente vengono chiamati i dollari. La tradizione di mangiare la bietola in Paesi come l'Irlanda, la Germani e gli Stati Uniti è quindi legata all'associazione con questo simbolo di ricchezza.

Bietola, simbolo di ricchezza
Bietola, simbolo di ricchezza

6. Melagrana

Secondo la mitologia greca, sia la pianta che il frutto, la melagrana, erano considerati sacri da Giunone e Venere: le due dee vengono infatti spesso rappresentate con in mano questo delizioso frutto. Il melograno viene ritenuto ancora oggi simbolo di fertilità e di ricchezza per i suoi grani rossi che possono essere utilizzati in cucina sia con le carni che per condire risotti, insalate o da servire con l'ananas, ma anche per preparare confetture. Da punto di vista nutrizionale la melagrana è ricca di vitamina A e vitamine del gruppo B ed è un toccasana per l'apparato cardiovascolare in quanto mantiene in salute le arterie diminuendo il rischio di ictus e infarto. Ovviamente potete utilizzare anche la melagrana come segnaposto o da inserire all'interno di un centrotavola: in questo caso il frutto dovrà essere lasciato intero, magari scrivendoci sopra, con un pennarello dorato, il nome degli invitati.

Origini e tradizioni: come abbiamo visto, nell'antica Grecia, il melograno era la pianta sacra di Venere e Giunone, dea protettrice dei matrimoni fecondi. Anche all'epoca dell'Impero Romani le spose erano solite intrecciare rami di melograno ai capelli come augurio di fecondità. In Turchia (e non solo) viene consumato come cibo portafortuna a Capodanno per il colore rosso, che simboleggia il colore del cuore, e per i suoi grani che rappresentano invece l'abbondanza e la ricchezza.

Melagrana di buon auspicio
Melagrana di buon auspicio

7. Uva

L'uva rappresenta abbondanza e fortuna: in Messico e in Spagna c'è l'usanza di mangiare dodici acini di uva allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Secondo la leggenda, ad ogni chicco corrisponderebbe un mese dell'anno così che, l'augurio di buona sorte sia completo. Potete quindi servire l'uva in corrispondenza della mezzanotte, se volete dare via a questo particolare rito, magari preparando delle coppette per tutti gli ospiti con all'interno 12 chicchi d'uva.

Origini e tradizione: mangiare uva in Spagna durante la "nochevieja" è una tradizione a cui pochi rinunciano la notte del 31 dicembre. L'usanza vuole che si lasci l'anno vecchio e si riceva quello nuovo mangiando 12 chicchi al ritmo dei 12 rintocchi di campana che segnano la mezzanotte. Solo che riuscirà a mangiare un chicco ad ogni rintocco avrà però fortuna e ricchezza. I rintocchi "magici" sono quelli delle campane dell'orologio che si trova in cima alla Puerta del Sol di Madrid..

Uva, simbolo di abbondanza
Uva, simbolo di abbondanza

8. Mandarini

Il mandarino, secondo il Feng Shui cinese, è il portafortuna per eccellenza grazie alla sua forma tonda che ricorda l'infinito. A fare del mandarino un simbolo di ricchezza è anche il suo colore accesso che ricorda quello delle monete. Non fateli mancare quindi a tavola, sono l'ideale alla fine del pasto anche come alimento "sgrassante" dopo l'abbuffata di cibi grassi e sostanziosi.

Origini e tradizioni: nelle Filippine, durante la notte di Capodanno, c'è l'usanza di mangiare i mandarini o comunque frutti tondi per attirare ricchezza e propserità, in quanto la forma richiama quella delle monete: l'ideale sarebbe mangiarne 13, numero legato alla fortuna, oppure 12 come i mesi dell'anno.

Mandarini portafortuna
Mandarini portafortuna

9. Frutta secca

La frutta secca durante la cena di fine anno è considerata un portafortuna soprattutto in Francia, dove c'è l'usanza di mangiare 13 diversi tipi di frutta secca. In Italia ci si accontenta di 7 diverse tipologie: nocciole, noci, arachidi, mandorle, datteri, fichi secchi e uvetta. Offrite ai vostri ospiti la frutta secca servendola magari in ciotoline nelle quali inserire i sette frutti portafortuna.

Origini e tradizioni: la tradizione di mangiare frutta secca viene dall'antica Roma: per i romani, infatti, la frutta secca era un simbolo ben augurante, soprattutto in vista dei matrimoni. Con il tempo, la buona sorte legata a questi frutti, si è estesa ai festeggiamenti del nuovo anno.

Frutta secca di buon auspicio
Frutta secca di buon auspicio

10. Spaghetti e pasta lunga

Arriva dall'Asia la teoria della pasta lunga a Capodanno. Sì a spaghetti, fettuccine, tagliatelle, noodles e linguine; no a fusilli, pennette e simili. La pasta corta, infatti, interromperebbe il flusso di positività, fortuna e buona sorte. Per assicurarsi un buon anno nuovo, la tradizione vuole anche che la pasta lunga non venga mai spezzata con la forchetta, quando è nel piatto: va solo arrotolata. E guai a spezzarla da cruda, prima di metterla in pentola a cuocere! A proposito di pentola: non bisognerebbe nemmeno toccarla con cucchiai e forchette, per girarla quando è nella pentola: andrebbe solo saltata.

Spaghetti
Spaghetti

Cosa non mangiare a Capodanno e perché

Dopo aver visto quali sono i cibi portafortuna da mangiare a Capodanno, scopriamo quali sono gli alimenti da evitare per il cenone di San Silvestro perché considerati di malaugurio. Il consiglio è di non servire pollo, tacchino e tutti i volatili in genere: in questo caso il pericolo è che la fortuna "voli via". Da non servire per il cenone del 31 dicembre nemmeno aragoste e gamberi in quanto i granchi camminano all'indietro: potrebbero quindi simboleggiare il "fare dei passi indietro", l'arresto di un miglioramento in atto. Ovviamente questi consigli valgono per i superstiziosi ma anche per quelli che, per sicurezza, seguono la teoria del "non è vero ma ci credo".

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